Il titolare dell’officina è un 47enne che si occupa di riparazione e vendita di veicoli

di Flavia Pagliochini

BASTIA UMBRA Aveva un buon giro di clienti cui riparava le auto o ne vendeva di nuove, peccato che il titolare, un italiano di 47 anni, non avesse la documentazione necessaria per esercitare come, ad esempio, la certificazione di inizio attività da presentare presso i competenti uffici comunali. A scoprire questa “officina abusiva” (che si è vista elevare sanzioni per oltre 5.000 euro e sequestrare i macchinari) sono stati i poliziotti del commissariato di Assisi, agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca, insieme alla polizia stradale, nell’ambito delle attività di monitoraggio. A finire nei guai, una attività commerciale per la riparazione e la vendita di auto, situata nel Comune di Bastia Umbra. Dai primi controlli è emerso che l’attività potesse non essere in regola, e i successivi accertamenti hanno dato ragione all’ipotesi dei poliziotti: il titolare non risultava in regola con la prescritta documentazione, come ad esempio la certificazione di inizio attività da presentare presso i competenti uffici comunali. Al momento del controllo sono state trovate diverse autovetture, di cui alcune in riparazione e altre parcheggiate nel piazzale antistante il capannone, pronte verosimilmente per la vendita. All’interno dell’officina sono state trovate e identificate alcune persone, alcune già note alle forze dell’ordine, uno di questi con indosso una tuta da lavoro. Sempre durante i controlli è stata anche accertata la mancanza sia del registro delle operazioni  giornaliere  che  della prescritta autorizzazione commerciale, e dunque sono state elevate sanzioni per circa 5.500 euro e i macchinari sottoposti a sequestro. A fine luglio un precedente analogo. I finanzieri del comando provinciale di Perugia hanno individuato e sequestrato, a Foligno, all’interno della zona industriale, un’officina meccanica completamente abusiva. Non c’era alcuna insegna esposta e l’officina era anche priva di tutte le autorizzazioni necessarie. Nel capannone sono state trovate attrezzature per un valore di circa 100 mila euro. L’attività era riconducibile a una società che opera nel settore del commercio di autoveicoli e una persona vi lavorava completamente “in nero” e senza copertura assicurativa. Il capannone e il piazzale antistante sono stati posti sotto sequestro. Per le attrezzature è prevista la confisca  ai  sensi  della  legge 122/1992, che disciplina l’attività di autoriparazione. Inoltre, rilevanti sanzioni sono state irrogate nei confronti dell’impresa. Da ulteriori controlli, inoltre, era emerso che l’officina folignate, pur operando  da diversi  anni, aveva omesso di dichiarare ricavi superiori al milione di euro.

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