I docenti predispongono materiale personalizzato per venire incontro alle diverse esigenze degli allievi

di Flavia Pagliochini

BASTIA UMBRA Non interrompere l’apprendimento, garantendo una scuola percepita come comunità di persone con i suoi valori, idee, strategie e metodologie. È l’obiettivo del polo Bonghi in questo periodo di Coronavirus, senza alcuna pretesa “di sostituire le lezioni a scuola”. E una particolare cura è riservata al processo di inclusione di alunni con disabilità, “curando i rapporti con lo studente stesso e le rispettive famiglie, attraverso la produzione di materiali personalizzati concordati e un feedback periodico sullo stato di realizzazione dei piani individualizzati. Infine la didattica a distanza – conclude il dirigente – rende necessario l’utilizzo anche di strumenti compensativi e dispensativi per alunni Dsa e Bes per i quali, in caso di necessità, la scuola provvede fornendo in prestito tablet e computer”, spiega il dirigente scolastico Carlo Menichini. L’impegno della  scuola, che ha sede a Bastia Umbra e Santa Maria degli Angeli, vuole essere quindi un modello “per sfruttare anche questa imprevista esperienza nella più importante unità di apprendimento non programmata. Dirigente scolastico, professori, personale di segreteria, tecnici, bidelli e studenti – spiega il dirigente scolastico – si sono attivati per offrire e migliorare, sin dall’immediato, attività didattiche a distanza capaci di trasformare la sospensione delle lezioni in presenza, in una risposta efficace e utile all’educazione: la didattica a distanza”. Parola chiave del polo Bonghi è “interazione”, da realizzare attraverso collegamenti diretti, con video lezioni tenute dai professori in orario scolastico (e non solo), utilizzando piattaforme digitali, il registro elettronico migliorato e ampliato nelle sue funzionalità, videoconferenze, trasmissione ragionata di materiali didattici, chat di gruppo e comunicazioni personali”, spiegano dalla scuola. E così l’assegnazione ragionata dei compiti da svolgere è accompagnata da una spiegazione dei contenuti e dal successivo intervento di chiarimento degli stessi. La scuola “si avvale di laboratori digitali e di unità di apprendimento propedeutiche alla formazione”, conclude Menichini.

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