BASTIA, IL SINDACO LUNGAROTTI SBOTTA: «PARTITE DI PALLONE
E GENTE A SPASSO IN GRUPPO. SE CONTINUA COSÌ STOP AREE VERDI»

NORME VIOLATE
BASTIA UMBRA «Se continua così chiudo tutto». Il sindaco Paola
Lungarotti sbotta difronte alla segnalazione di ripetuti assembramenti
al percorso verde cittadino. «La polizia locale ci sta segnalando
una grave situazione cui non riusciamo a far fronte – dichiara
il primo cittadino -. Le segnalazioni telefoniche dei cittadini
e i controlli sul posto hanno fatto osservare persone che giocano
a pallone, gente all’aria aperta che si raggruppa senza distanziamento
sociale e senza dispositivi di sicurezza. Abbiamo chiesto anche l’aiuto della Protezione Civile per ricordare le norme di comportamento da tenersi
nelle aree verdi volte ad impedire la diffusione del coronavirus».
Lungarotti invita dunque i cittadini a riflettere ricordando che
ancora non si è fuori dal problema: «Se nelle prossime ore si continuerà
così mi troverò costretta a firmare una ordinanza di chiusura di tutte le aree verdi presenti nel territorio comunale. Se dobbiamo confidare nel maltempo significa che siamo davvero messi male» è l’amara conclusione
del sindaco che proprio venerdì aveva annunciato come tutti e 25
i casi di coronavirus a Bastia fossero guariti. «Non è più il tempo
del megafono e dei richiami alla responsabilità – aveva detto -.Due mesi ci hanno ben temprato. Tutti oramai sappiamo cosa fare e come fare prevenzione. ‘Uniamoci tutti!’, tra virgolette», aveva concluso il sindaco.
Fortemente critico nei confronti del sindaco Pierluca Cantoni candidato
alle ultime amministrative nella lista del Partito Democratico
da cui è uscito con la nascita del governo Conte II: «Ciò che più mi preoccupa – spiega – è la retorica del “se non fate i bravi vi tolgo il giochino” e l’incoraggiamento ai delatori. Per quanto attiene alla prima questione, che
potrebbe andare bene in una scuola media ma non nei confronti di elettori maggiorenni, va rilevato come da un interessante report dell’Istituto superiore di sanità emerga che le occasioni di contagio per una passeggiata al parco siano pari a zero. Per chi ha minimamente presente come
avviene la trasmissione virale ciò può sembrare ovvio ma pare che
così non sia per la sindaca. La seconda questione – prosegue – è invece
più radicata nella mentalità di paese e per questo più difficilmente
sradicabile. Credere che la gente dal balcone possa (o, peggio,
debba) conoscere le ragioni di ciascun altro cittadino che decida
di farsi una passeggiata è semplicemente distopico. L’incoraggiamento,
da parte delle autorità, a segnalare via telefono supposti untori è pericoloso. Incoraggiare chi posta su gruppi Facebook le foto di presunti untori
non è fare politica: è abbandonare il proprio ruolo di classe dirigente
per titillare i facili istinti della popolazione».
Massimiliano Camilletti

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