Domani aprono solo Frontone e Sala Pegasus. Bizzarri: «Un progetto unico per l’Umbria». Dal primo luglio proiezioni all’aperto

di Sofia Coletti

PERUGIA In due lanciano la sfida. Domani i cinema italiani riaprono
ufficialmente i battenti dopo la lunga chiusura imposta dall’emergenza coronavirus. In Umbria solo in due però rispondono all’appello, l’Arena del Frontone a Perugia e la Sala Pegasus a Spoleto. Entrambe riaprono alle 21.30 con il film «Favolacce» dei fratelli D’Innocenzo e seguendo le nuove misure di sicurezza che impongono, tra l’altro, una capienza ridotta (all’Arena si passa da 900 a 360 posti), distanziamento tra spettatori (ma non per i nuclei familiari) e biglietti disponibili anche on line. E per il resto? «La maggior parte dei cinema – sale tradizionali e multiplex – non riaprirà il 15 giugno», dice Riccardo Bizzarri, presidente regionale dell’Anec, l’associazione nazionale esercenti cinema. E con l’occasione svela come sarà il (grande) ritorno della settima arte. Perché non riaprite? «Non ci sono le
condizioni, da tutti i punti di vista. A livello economico, di normative e soprattutto perché al momento non escono film adeguati alla programmazione in sala. Così tutti insieme abbiamo fatto una scelta diversa: meglio lavorare sulle arene estive, all’aperto, per incentivare di più la presenza degli spettatori». Quindi cosa succederà? «Variamo il progetto ‘L’Umbria un cinema’, è come se la luce del proiettore si accendesse contemporaneamente in tutta la regione. E’ un progetto bellissimo, ideato dall’Anec regionale con il sostegno dei Comuni e della Regione. Tutti noi esercenti stiamo lavorando insieme, in sintonia e collaborazione
totale«. Ci racconta il progetto? «A partire dal primo luglio, in Umbria apriranno arene sotto le stelle a Città di Castello, Umbertide, Bastia, Foligno che ne avrà due, Spoleto, Todi, Marsciano, Castiglione del Lago, alla Rocca Medievale, Trevi e Perugia. Anche qui saranno due: l’Arena del Frontone, gestita dalla Cinegatti e un’altra itinerante gestita da noi dello
Zenith e dal PostModernissimo: andrà nei quartieri della città, con proiezioni di alcuni giorni nelle varie zone». Cosa si vedrà nelle arene? «I film del 2019 e i pochi del 2020. Recuperemo quelli proposti in streaming come Favolacce e Gli Invisibili, ci saranno anche rassegne e retrospettive. La programmazione sarà per tutti, cinefili, bambini e famiglie». Come state
lavorando?
«Il progetto è molto complesso e impegnativo, per ogni arena serve un piano di sicurezza specifico. Ma stiamo organizzando pure una seconda fase del progetto: una sorta di arena itinerante per i comuni più piccoli, esclusi dalle traiettorie consolidate, con proiezioni dalla Valnerina al Trasimeno. Sarà davvero un’estate a tutto cinema».

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