La sfida dell’atleta: «Stabilire un primato da Guinnes, nuotare per quarantotto ore in una piscina da 25 metri»
BASTIA A cinque anni ha iniziato con il ballo, ma a dieci, dopo un intervento chirurgico ha scoperto per necessità la piscina. Un amore ricambiato da tanti successi conquistati. Ma per Emanuele Settimi, classe 1989, volontario dell’esercito italiano dal 2010, impiegato a Pisa al centro addestramento di paracadutismo, è stata una escalation di successi. E ora insegue un sogno, un record: «La nuova sfida è quella di stabilire un Guinness world record. Consiste nel nuotare la distanza più lunga in 48 ore in una piscina da 25 metri», racconta. Due giorni in piscina, minicicli di sonno, piccole pause per mangiare, nuotare senza sosta, giorno e notte, per inseguire il sogno di un record. Un passo indietro: come nasce la passione per lo sport? «Ho iniziato a fare sport all’età di 5 anni, prima il ballo, poi il calcio ma solo per poco perché non avevo stimoli, non sentivo una vera competizione. Nel 2000, in seguito ad un intervento chirurgico per un problema congenito, ho iniziato la riabilitazione con il nuoto e mi sono
accorto subito che era un ambiente in cui mi sentivo a mio agio. Da quel momento ho deciso che sarebbe stato il mio sport. Nel 2010 ho lasciato tutto e mi sono arruolato, cercando di colmare la mia passione sportiva con la palestra, ma non è andata bene, mi mancavano le gare, la competizione. Nel 2016 ho iniziato con il ciclismo, nel 2018 ho conseguito il brevetto di Penthatlon militare presso il Centro Olimpico dell’esercito. Nel 2019 sono passato al triathlon, lo sport che mi ha riavvicinato al “primo e unico amore”: il nuoto. A luglio dello stesso anno mi sono qualificato per le World Series di Swimrun». Quali i traguardi che le hanno dato maggiore soddisfazione? «Sicuramente quello che mi ha dato più emozione è il quinto assoluto al mondiale di Swimrun nel 2019: traguardo inaspettato, con atleti importanti». Una vita di soddisfazioni e anche di sacrifici. «Mi alleno tantissimo e conciliarlo con il lavoro è dura, mi alzo alle 5. Ho fatto tanti sacrifici che mi hanno dato però soddisfazioni e miglioramenti veloci». E ora questa nuova sfida. «Quest’anno con il triathlon non é andata bene, causa Covid sono state annullate molte gare. Io non mi sono mai fermato: l’obiettivo era quello di rientrare nei migliori 70 atleti d’Italia per poter disputare i campionati italiani élite. Quando ho capito che non sarebbe stato possibile ho pensato di sfruttare la preparazione e i sacrifici fatti negli allenamenti cercando di stabilire un nuovo record». Come si prepara una sfida di questo livello? «Intanto ringrazio la mia società “quelli che lo sport Piediluco triathlon “. Mi alleno due volte al giorno, con i miei allenatori Sándro Crocelli e Marco Orsini. Per una sfida così lunga e impegnativa non basta una preparazione fisica ma è necessario anche un allenamento mentale e lo affronto con Sveva Giribaldi, psicologa sportiva. In questa sfida, inoltre non sarò solo, con me ci sarà l’associazione Auret (autismo, ricerca e terapie)». Ha pensato a luogo e data? «Vorrei farla dalle 16 di venerdì 18 dicembre a domenica 20 dicembre alle 16. Vorrei farlo a Bastia, nella piscina in cui mi alleno. L’ostacolo maggiore al momento non sono gli allenamenti e i sacrifici ma trovare un main sponsor che sostenga questa sfida»

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