Caterina Degli Esposti ha testimoniato davanti ai giudici ricostruendo ulteriori episodi anteriori alla denuncia – Già condannato L’ex fidanzato aveva staccato un orecchio a un uomo – Post su Facebook
La 23enne aveva denunciato tutto sul social network

di Alessandro Antonini
PERUGIA Ha ricostruito davanti ai giudici almeno altri otto episodi di presunte violenze sessuali e botte, immediatamente precedenti la denuncia del dicembre 2019. Quando cioè è stata picchiata, presa a morsi, costretta a un rapporto orale, poi chiusa in casa contro la sua volontà: solo nel momento in cui il suo aggressore, il suo fidanzato, si è addormentato, lei è riuscita a scappare dalla finestra del bagno e a dare l’allarme. L’indomani Caterina Degli Esposti, 23enne di Bastia Umbra, ha postato le foto dello scempio su Facebook, commentando:”Così mi ha ridotto divertendosi”. Poi l’indagine, l’arresto dell’aguzzino e il processo. Ieri l’udienza decisiva: la vittima ha raccontato nei dettagli i momenti più duri della sua storia malata con quel ragazzo di otto anni più grande, elettricista, ex pugile. Sono stati sentiti anche padre e madre di lei e responsabili del punto d’ascolto delle vittime di violenza. L’uomo è sotto accusa per lesioni, violenza sessuale, sequestro di persona e stalking. Era già stato catalogato come “socialmente pericoloso” solo tre anni fa. Condannato per lesioni gravi. Ma quando ha aggredito la sua ex era già a piede libero: ai domiciliari per meno di due anni. Eppure 24 mesi prima era stato definito “affetto da un grave disturbo border line della personalità”. “Rispetto alla pericolosità sociale, non può ritenersi ancora esclusa” e poteva essere attenuata solo con apposite cure. Lo dice la perizia psichiatrica, firmata dal professor Franco Simonucci il 20 agosto 2017, allegata alla sentenza a carico del 31 enne difeso attualmente dall’avvocato Luca Brufani. L’ex fidanzato della 23enne bastiola è stato già condannato per lesioni gravissime ai danni di un 28enne picchiato a sangue, a cui ha anche staccato l’orecchio a morsi, tentando di colpirlo con una bottiglia. Era il novembre 2016.Un’aggressione, definita
immotivata, avvenuta durante una partita di ping pong: evento in una prima fase identificato come tentato omicidio, derubricato solo in seguito in lesioni. E anche con Caterina, negli episodi aprile, luglio e Ferragosto dello stesso anno, bastava uno sguardo di troppo della ragazza, un messaggio sul cellulare a un amico, per fare esplodere in lui la violenza. Un modus operandi “seriale”, lo ha definito l’avvocato della giovane, Camillo Carini. Durante le botte, quasi fosse un rituale, c’era la richiesta di un rapporto sessuale, quasi sempre orale. Solo dopo la violenza fisica si placava, stando al racconto della ex fidanzata e vittima reso come testimonianza davanti ai giudici del tribunale di Perugia.

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