Definito il piano di salvaguardia: l’attuale rafforzamento della rete potrebbe non bastare Il progetto della Regione coinvolge Umbria Fiere, ex clinica Porta Sole e ospedali da campo

di Alessandro Antonini
PERUGIA Altri 150 posti di degenze ordinarie Covid rispetto ai 576 del piano di contenimento e 40 terapie intensive in più, oltre cioè le 127 che verranno attivate entro 72 ore (su disposizione presa lunedì).E ancora: ci saranno
240 posti negli hotel Covid: il triplo rispetto agli 80 attivati al momento a Villa Muzi e al Melody. Sono i numeri del piano di salvaguardia della Regione, illustrati in consiglio regionale dalla governatrice Donatella Tesei. Si tratta del “piano di guerra”, da far scattare nel caso in cui il piano di contenimento, in fase di attuazione non dovesse bastare. Se i numeri degli ospedalizzati dovessero cioè peggiorare. Sono 531 ricoveri Covid previsti al 5 dicembre dalle simulazioni statistiche del nucleo epidemiologico. La stima potrebbe essere al ribasso. Col piano di salvaguardia si passerebbe così a 726 degenze Covid in totale. Quando non c’era ancora il Coronavirus i posti di malattie infettive negli ospedali erano 28. L’obiettivo per le terapie intensive è di 167 posti letto. Prima della pandemia erano 59. Le sub intensive ,incluse nei posti letto generali, sono attivate per 59 posti su 62, ma è prevista una integrazione per arrivare a 74 posti. Il primo tassello in corso di realizzazione è l’ospedale militare pronto da mercoledì, con 34 posti di degenza covid e tre di terapia semi-intensiva. In ballo poi ci sono circa 50 posti letto a Umbria Fiere di Bastia Umbra, altri 40 (di terapia intensiva) all’ex clinica Porta Sole in centro storico a Perugia. Tesei ha poi spiegato che “l’ospedale da campo della Regione avrebbe già potuto essere autorizzato, ma a fronte della comunicazione della ditta aggiudicatrice (Emergency solutions) che aveva proposto realizzazione in 10 giorni di non poter rispettare i tempi prestabiliti, gli uffici hanno revocato l’appalto affidando al secondo concorrente (Althea) che garantisce 25
giorni”. L’ospedale da campo da tre milioni messi da Bankitalia prevede 12 intensive, 16 semi intensive e 10 di degenza Covid. Tesei ha poi spiegato come sia il personale che manca “la criticità maggiore”, sia per gli anestesisti che per il tracciamento. ”La mancanza di personale è dovuta anche a 408 operatori contagiati in quarantena”. Ad oggi le terapie intensive attivate sono 111 su 127 (quanto disposto dal decreto rilancio) che scatteranno da qui a poco: nove attivabili in 48 ore e 7 in 72 ore.I posti letto Covid attivati sono 477 (su 576) con gli ultimi 100 posti attivabili entro fine settimana. Mentre sono operativi i 40 posti grigi aggiuntivi. La governatrice rispondendo alle polemiche politiche ha assicurato che i dati umbri sono in linea con quelli nazionali, che sta lavorando 18 ore al giorno sul fronte epidemia. “Non ho abbandonato la nave e non lo farò”, ha detto Tesei che ha ricordato come l’Umbria sia la sesta regione in Italia per numero di tamponi per abitanti. “Il doppio del Veneto, della Puglia, della Sicilia e delle Marche per esempio. Siamo ora a metà classifica pre rapporto tra contagiati e abitanti ed è un dato che è migliorato dalla scorsa settimana. Purtroppo siamo gli ottavi per ricoverati ed i secondi per terapie intensive, a causa dell’anzianità della nostra popolazione, tra le più alte d’Italia”. L’aumento modulare, non strutturale, delle rianimazioni, è dovuto al fatto che le procedure del commissario Arcuri “sono appena terminate o sono ancora in corso”. L’ondata pandemica è stata più veloce di tutte le procedure centrali e regionali. “Noi ci siamo affidati alla struttura commissariale centrale, ma chi come l’Abruzzo ha fatto da solo è nelle stese condizioni”, ha spiegato Tesei. Dopo le repliche dell’opposizione, a Palazzo Cesaroni c’è stata l’approvazione unanime di una proposta di risoluzione per la lotta al Covid che mette d’accordo maggioranza e minoranza.

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