La rissa mortale di Bastia Umbra

Valentino George Neculai si è avvalso della facoltà di non rispondere al giudice nell’interrogatorio da remoto

BASTIA UMBRA Non ha risposto alle domande del giudice Natalia Giubilei (nella foto).Valentino George Neculai, estradato dalla Germania venerdì per rispondere in Italia di rissa e omicidio preterintenzionale in concorso, nel corso dell’interrogatorio di ieri mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere, anche per permettere al suo legale (l’avvocato Francesco Cinque) di delineare una strategia difensiva. L’interrogatorio si è svolto da remoto, in videocollegamento con il carcere di Bolzano a causa dell’emergenza epidemiologica in atto che ha impedito al suo difensore di avere fino ad ora un colloquio con il suo assistito. Intanto è pendente la richiesta di trasferimento di Neculai dal penitenziario del Nord Italia dove è detenuto fin dal suo arrivo in Italia a quello di Capanne, sollecitato anche dal suo avvocato.
L’ultima pronuncia spetterà, però, al carcere perugino, proprio in base alla disponibilità dei posti. Il ventenne di origine romena è indagato in concorso per la morte del 24enne Filippo Limini a seguito di una notte di violenza e follia esplosa nel parcheggio fuori ad una discoteca di Bastia, lo scorso Ferragosto. Sono stati gli agenti di polizia del Brennero a eseguire l’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa il 21 agosto dal tribunale di Perugia. Neculai era già detenuto in Germania, ma per un mandato d’arresto europeo emesso dalla Romania per una condanna definitiva a un anno in comunità per lesioni colpose, reato commesso quando era ancora minorenne. «Superato il trambusto di questi ultimi mesi avrà modo di spiegarmi come si sono svolti i fatti», dice l’avvocato Cinque». Valentina Scarponi

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