Il rapporto tra depositi e impieghi bancari secondo l’indagine di Mediacom043 Magione è il fanalino di coda: meno della metà dei risparmi si trasforma in prestiti

Principali A Terni l’indice impieghi (116,4) supera quello di Perugia (108,4)

Bastia Umbra è il comune umbro più attrattivo per attività economica. Nel 2019 gli impieghi bancari sono stati oltre 541 milioni, circa 186 milioni in più rispetto ai depositi, quest’ ultimi pari a 356 milioni. Insomma a Bastia i soldi non vengono tenuti fermi, sotto il materasso, ma vengono rimmessi nel territorio generando così benessere socio economico e capacità attrattiva del territorio. Foligno segue Bastia con +299,6 milioni di euro e si prosegue con Città di Castello (indice 122,8, +143,4 milioni), Giano dell’Umbria (indice 120,4, pari a +13,4 milioni) e Todi (indice 119,6 milioni, +43,1 milioni di euro).
Al contrario fanalino di coda è Magione. Nel comune lacustre il denaro è “ozioso”, ovvero non si trasforma in investimento, in crescita. Qui gli impieghi rappresentano appena il 44,7% dei depositi bancari (fatto 100 l’indice dei depositi, quello degli impeghi è appunto 44,7). Così il “risparmio ozioso” a Magione supera gli impieghi bancari di ben 150,35 milioni. Il quadro dei comuni “oziosi” si completa con Spello (indice 63,1, con i depositi che superano gli impieghi di ben 150,35 milioni di euro nel solo 2019); Fabro (indice 75,2, la differenza tra depositi e impieghi in questo comune è di 12,2 milioni di euro) e San Giustino (indice 77,5). L’indagine è tratta dal rapporto di Mediacom043, agenzia di big data, che ha elaborato dati forniti da Banca Italia relativi ai comuni umbri superiori a 10 mila abitanti e con più di tre sportelli bancari. Nel dare uno sguardo alle due principali città dell’Umbria emerge che il comune di Terni (indice impieghi è 113,) è più ‘attrattivo’ di Perugia (indice 108,4) , mentre a livello di province è l’inverso. E, infine, a livello regionale la situazione è
positiva grazie a 14 comuni (vedi tabella) in cui gli impieghi superano i depositi, dimostrando capacità attrattiva di risorse per finanziare le attività economiche di imprese e famiglie, tanto che il dato complessivo umbro vede gli impieghi superare del 4,7% i depositi, con un saldo positivo che nel solo 2019 è pari a 580,4 milioni di euro.Mediacom043 nel rapporto per far ben comprendere la differenza tra l’avere depositi bancari e saperli bene impegare prende il caso di Orvieto. Quest’ultimo è, infatti, “il comune umbro – riporta l’agenzia – con il livello dei depositi bancari più elevato, ma anche tra i tre comuni della regione in cui è maggiore la differenza tra impieghi e depositi bancari, con i primi che sono solo il 73,8% dei depositi (nella media regionale umbra, invece, gli impieghi superano
i depositi bancari del 4,7%). In altre parole, ad Orvieto c’è una bella fetta di risparmio che non si trasforma in prestiti, che non alimenta l’attività
economica, ma che resta ‘ozioso’. C’è, in altri termini, un eccesso di risparmio , almeno di quello a elevata liquidità rappresentato dai depositi bancari, in primis conti correnti, rispetto ai livelli di attività economica”. Basti dire che, in valore assoluto, a Orvieto gli impieghi bancari superano i depositi bancari di quasi 140 milioni di euro l’anno (facendo riferimento all’anno 2019). Il perché di questa situazione è da analizzare ma “è un segnale decisamente negativo per il futuro di questa bella città umbra” riporta Mediacom 043. Sab.Bus.Vi.

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