IL CASO


BASTIA UMBRA Alta tensione in Comune per una nuova vicenda che riguarda la polizia locale dopo il caso delle multe non riscosse che ha creato tensioni, anche politiche, durante la passata legislatura.
Stavolta il nodo è un confronto dai toni che sembrano essere stati esagerati tra chi dirige il comando della polizia municipale e un appuntato donna. Tensione tanto alta che qualche giorno dopo (i fatti sono di inizio febbraio, ma sono trapelati soltanto nei giorni scorsi) è stato aperto un procedimento disciplinare nei confronti di chi guida la polizia municipale. Attenzione, l’apertura del provvedimento non significa che gli accertamenti fatti dal Comune (segretario generale e responsabile del personale) si chiudano con una decisione negativa di chi è stato chiamato a difendersi. C’è una prassi da seguire e la scelta fatta è anche a tutela dell’ufficio. Logico che un peso lo avranno le testimonianze di chi ha assistito al dialogo avvenuto negli uffici all’inizio del mese scorso. Ma è logico che il fascicolo nasce perché evidentemente c’è stato qualche atteggiamento della superiore che è stato ritenuto, almeno in prima battuta, non consono.
Da quello che filtra la giornata, quando è successo il fatto, è stata particolarmente agitata. Visto che l’appuntato avrebbe accusato un malore con tanto di referto del Pronto soccorso dell’ospedale di Assisi. Una carta che finirà sicuramente nel fascicolo. Di più. Sembra che, su disposizione della dirigente, all’appuntato, sia stata ritirata la pistola dai poliziotti del commissariato di Assisi. Atto che comunque non ha bloccato la presenza in servizio dell’appuntato.
La vicenda è delicatissima. E il riserbo è la consegna che si sono dati in Comune. Anche perché c’è un precedente che ha creato non poco imbarazzo. Il fatto che la Corte dei Conti (c’è una sentenza dello scorso mese di ottobre) è entrata sulla vicenda delle multe non riscosse (c’era stata una mancata elaborazione dei verbali per violazioni al Codice della Strada e della loro omessa notifica, come ha ricordato anche il collegio dei giudici contabili) che ha visto la condanna sia della comandante che dell’appuntato donna anche se con un peso non solo economico diverso visto che alla comandante era stato imputato un peso del 35% e all’appuntato del 15% della responsabilità contabile della vicenda.
Prima di arrivare alla Corte dei Conti la vicenda era passata ancora una volta in sede disciplinare interna con la lettera di richiamo. Tutto finito? Sembrava che la sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti(c’è chi ha fatto ricorso in appello e chi ha, invece, pagato quanto previsto dalla condanna) avesse messo la parola fine alla strana situazione dentro agli uffici della Municipale. Che invece si è ripresentata a inizio febbraio con la tensione che ha dato luogo all’avvio del procedimento disciplinare per una vicenda delicatissima e che va ancora chiarita in ogni minimo dettaglio.
Luca Benedetti

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