Il proprietario di un maneggio era intervenuto per sedare una lite tra due dipendenti ma ha rischiato di essere colpito. Denunciato 38enne – Polizia Gli agenti della volante hanno risolto il caso – Il fatto E’ stato ricostruito anche
grazie alle testimonianze dei presenti

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Aggressione al maneggio con tanto di forcone, denunciato un uomo di 38 anni.Gli agenti del commissariato di polizia sono dovuti intervenire in un maneggio evitando che si verificasse il peggio.I fatti si sono svolti nei giorni scorsi, quando personale della squadra volante del commissariato di Assisi agli ordini del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca è intervenuto in un maneggio del comprensorio di Bastia Umbra dove il proprietario della struttura ha riferito di essere stato aggredito da un suo dipendente. Arrivati sul posto, gli agenti del commissariato assisano oltre a colui che aveva richiesto l’intervento, hanno trovato un trentottenne, di nazionalità straniera, con una vistosa ferita al volto e palesemente in stato di ebbrezza alcoolica a causa di un forte alito vinoso, un linguaggio sconnesso e la difficoltà di mantenere la posizione eretta. Il proprietario del maneggio ha raccontato agli agenti che il trentottenne stava litigando animatamente con un altro dipendente, anch’egli straniero, per questioni di soldi. L’uomo era intervenuto, quindi, al fine di separare i due, riuscendo, in un primo momento a far allontanare
l’altro dipendente. Quest’ultimo però era riuscito a reperire un forcone col quale, brandendolo, si era scagliato contro il suo datore di lavoro. Il proprietario è riuscito miracolosamente ad afferrare il pericoloso utensile e a toglierlo dalle mani dell’uomo. Ricostruita la dinamica degli eventi, anche grazie alla raccolta delle dichiarazioni delle persone che avevano assistito all’accaduto ed effettuata da parte degli agenti intervenuti, dopo aver ricevuto
le cure del caso presso l’ospedale di Assisi, l’uomo è stato denunciato per il reato di minaccia aggravata. Nel 2016 si era verificato un precedente simile, quando una donna che aveva aggredito un uomo durante le operazioni di sgombero di un casolare era stata arrestata, con l’accusa molto più grave di tentato omicidio. Come riepilogava l’ordinanza del giudice, tre gli uomini che erano arrivati al casolare per eseguire uno sgombero per ragioni di incolumità pubblica; la donna, di nazionalità rumena, si era “avventata” con l’intenzione di “inforcare” uno di loro alla gola; a salvarlo, l’intervento di una persona del terzetto. “L’azione – scriveva all’epoca il gip – era senz’altro idonea
a determinare il decesso della persona offesa tenuto conto che la penetrazione del collo con le punte del forcone avrebbe, con elevatissima probabilità, cagionato la morte dell’uomo. Solo il provvidenziale intervento
del tecnico ha evitato il peggio”.

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