Rissa mortale a Bastia: la condanna più alta sollecitata per Neculai, fuggito in Germania

Chiesti sette anni di condanna per Valentino George Neculai, il 21enne estradato dalla Germania lo scorso dicembre per rispondere di rissa in concorso e omicidio preterintenzionale per la morte di Filippo Limini, il giovane spoletino deceduto a seguito della feroce rissa esplosa fuori da una discoteca di Bastia la notte di ferragosto. Un anno per rissa e un anno e otto mesi per omicidio stradale in cooperazione colposa sono invece le richieste avanzate per Kevin Malferteiner coinvolto anche lui, secondo l’accusa, in quel bagno di sangue innescato dagli «scontri» tra la comitiva di spoletini e il gruppo dei bastioli. È quanto sollecitato ieri in aula dal pubblico ministero Paolo Abbritti al termine della requisitoria nel processo con rito abbreviato incardinatosi davanti al gup Valerio d’Andria. Neculai, difeso dall’avvocato Francesco Cinque, sarebbe stato il «quarto uomo« che andò a dare manforte al gruppo di bastioli, colpendo Filippo Limini con calci al volto quando era già steso a terra. Ieri mattina, in videocollegamento dal carcere di Capanne, ha ribadito la sua estraneità ai fatti spiegando di non aver colpito la vittima. Malferteiner deve invece rispondere anche di omicidio stradale in concorso :era seduto al lato passeggero quando la Opel guidata da Brendon Kosiqi (che ha invece concordato una pena a quattro anni) investì Limini in retromarcia per due volte nel tentativo di scappare. Gli avvocati Guido Rondoni e Fabiana Massarella hanno chiesto l’assoluzione del loro assistito per entrambi i reati o, in subordine, solo la condanna per la partecipazione alla rissa. Chiesti, infine, sei mesi di condanna per rissa aggravata anche per Altin Lacaj (difeso dall’avvocato Roberto Quirini),il giovane del gruppo spoletino che ha chiesto ed ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato. Gli altri imputati hanno scelto la strada del patteggiamento, compreso Denis Hajderlliu, il giovane che, una volta sceso dall’Opel «braccata» dal gruppo avversario, avrebbe sferrato un pugno in testa a Limini, facendolo cadere. Difeso dall’avvocato Daniela Paccoi, patteggerà una condanna a tre anni di reclusione.
L’epilogo è ormai storia nota: il calcio al volto contestato a Neculai quando la vittima era ancora a terra e il tragico investimento con l’auto poi, saranno i tasselli messi insieme dalle indagini per ricostruire quella tragica notte. Il 30 aprile si torna in aula per la discussione delle difese (avvocati Daniela Paccoi, Aldo Poggioni, Salvatore Adorisio, Francesco Cinque, Delfo Berretti, Roberto Quirini, Manco Bellingacci, Antonio Aiello, Rossano Ponti e Walter De Fusco) e per la decisione del giudice.
Valentina Scarponi

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