La procura vuole chiarire alcuni aspetti dopo il deposito della consulenza dei medici legali. Samuele: fu un arresto cardiaco ’riflesso’

PERUGIA Patrizia, la transessuale accusata dell’omicidio preterintenzionale di Samuele De Paoli, il 19enne di Bastia Umbria morto a Sant’Andrea delle Fratte sarà interrogata oggi. A chiedere l’esame dell’indagata – difesa dall’avvocato Francesco Gatti – è stato il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini, titolare delle indagini svolte dalla squadra mobile, all’esito delle conclusioni dei medici legali – Mauro Bacci e Sergio Scalise – che hanno addebitato ad un arresto cardiaco riflesso dalla stimolazione vaso-vagale, ’favorita’ dall’assunzione di cocaina da parte del giovane, le cause del drammatico decesso. Quando Samuele, dopo aver contrattato una prestazione sessuale aveva dato in escandescenze, picchiando la trans, come emerge dalla stessa consulenza tecnica. «Va sottolineato che l’aggressione e la stessa intensità di forza in essa applicata potevano essere anche condizionate da uno stato di particolare discontrollo, un effetto che è proprio della eccitazione indotta dalla cocaina che era stata assunta», scrivono i consulenti della procura. «Va anche segnalato che l’indagato (Patrizia, ndr) riportava nella circostanza la frattura di quattro corpi costali compatibili con l’azione contusiva diretta, senza poter escludere, tuttavia, che quelle stesse fratture si possano essere determinate al momento della caduta all’interno del canale» dove Patrizia e Samuele caddero durante la colluttazione.«Siamo entrambi caduti nel fosse che era pieno d’acqua …io ero sotto e lui sopra di me e continuava a colpirmi con dei pugni. Io allora lo afferrai per la gola con la mano, perché l’altra era immobilizzata dall’aggressore ma, riuscita a divincolarmi dalla presa, lo colpì con un pugno al volto….Dopo il pugno che gli ho dato ha smesso di colpirmi ed io sono riuscita a liberarmi fuggendo, mentre lui rimaneva lì fermo…». Secondo Bacci e Scalise tuttavia non fu il pugno bensì l’afferramento per il collo e, in particolare, la stimolazione vaso-vagale attraverso il pollice: «E’ questa la fase in cui si verificava la lesione che, di lì a poco, avrebbe condotto a morte il De Paoli, lesione che si correlava proprio all’azione costrittiva che veniva esercitata alla regione del collo (“gola”)». Sul corpo di Samuele i medici legali non hanno riscontrato una lesiva esterna tale da determinare il decesso: solo nel ganglo catoriteo che, se stimolato, può condurre all’arresto cardiaco, nonostante l’afferramento non era «associato a forte costrizione vista l’assenza di echimosi». Patrizia però dovrà chiarire alcuni aspetti di quella maldetta notte: perchè non chiamò subito la polizia, dopo essere stata aggredita, perchè invece telefonò all’autista che l’aveva prelevata e perchè, inizialmente, parlò di due uomini e di essere stata picchiata con un bastone.

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