Eccellenza La bandiera biancorossa si racconta: “Grilli e Alessandria al top, Stirati il più forte”

Marchetti e il primato di 350 presenze col club: “Grazie alla città, un onore quella maglia”

Battistelli fermo a quota 315 Moriconi a 258, Panzolini terzo a 254, Rosignoli senior a 219

di Tommaso Ricci
BASTIA UMBRA E’ il 20 febbraio 2005 e all’88’ di un Bastia-Cannara, 24esima d’Eccellenza, entra in campo un giovane ventenne di belle speranze. E’ Alessandro Marchetti, oggi, 16 anni dopo, bandiera dei biancorossi. A fargli spazio Tiziano Pas-setti, difensore. Qualche mese dopo – il 7 maggio – la prima gara da titolare: Castel Rigo-ne-Bastia ritorno play off, finisce 0-0 e i biancorossi allenati da Massimo Mencarelli vengono eliminati a causa della sconfitta rimediata nella gara d’andata. E’ storia, come il traguardo che il centrocampista classe 1985 ora in forza a Carlo Alberto Caporali ha tagliato e come la festa che Bastia ha voluto tributargli domenica in occasione del derby vinto con l’Angelana: una targa per le 350 presenze con il Bastia, recordman di tutti i tempi. Più di Michele Battistelli secondo e fermo a 315, più di Fabrizio Moriconi a quota 258, più di Francesco Panzolini terzo con 254 gettoni totali, più di Riccardo Rosignoli, quarto della speciale classifica, con le sue 219 presenze. Una vita per il Bastia, in pratica.
LA CARRERA “Ho iniziato sot to casa – racconta Marchetti -, poi ho fatto i Giovanissimi con la Roma, un anno a Pesaro e due a Cattolica prima di rientrare alla base”. Sì, perché lui è bastiolo doc e giocare per la sua gente e i suoi amici sugli spalti lo considera un privilegio. “E’ vero – sono ancora le parole di Marchetti -. Bastia è tutto per me, è un’emozione ogni volta che vesto quella maglia. Mi lega tutto a Bastia, per cui non posso che dire grazie per avere la possibilità di giocarci”. Due anni a Rivotorto con l’Assisi Subasio scelto nel 2018, di seguito una preparazione estiva – nella stagione poi interrotta dal Covid – svolta a San Venanzo, per il resto solo fedeltà eterna al bianco e al rosso. “Ho vissuto tanti momenti belli a Bastia oltre alla festa che mi hanno riservato domenica scorsa per il bel traguardo raggiunto: penso ai due campionati vinti, alla finale di Coppa Italia regionale al Liberati contro il Massa Marta-na (la seconda persa in carriera, ndr), alle tante belle persone incontrate, ai tifosi che mi hanno aiutato. Solo grazie, non ci sono altre parole”.
I MIGLIORI Negli anni, però, qualcuno ha lasciato il segno più di qualcun altro. “I mister a cui sono rimasto più legato? – fa Marchetti – Dico Luca Grilli, grande persona, mi ha sempre supportato. E poi Alessandria, nonostante abbiamo avuto poco tempo per lavorare assieme. Senza fare torto a Caporali che conosco solo da qualche mese” sorride. E il compagno di squadra più forte di sempre? “Stirati su tutti, amico vero” risponde secco. E Capitan futuro? Chi è? “Bastia è a posto per un pezzo con i vari giovani Rosignoli, Muzhani, Corriale e Santucci” continua. Le 350 gare, infine, valgono bene una dedica. “Grazie a mio papà che non c’è più, scomparso per Covid, grazie a mia mamma, a mio fratello e ai miei nonni – chiosa – perché ci sono sempre stati quando ne avevo bisogno. E questa per me è la cosa che più conta”. L’architrave su cui poggia la vita da record di Alessandro.

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