IL QUADRO
PERUGIA La stretta è vicina. Sul tavolo ci sono tre possibili strade da percorrere e al più presto ne va imboccata una. La partita dei rifiuti è uno dei dossier più complessi su cui lavora la giunta Tesei, ieri pomeriggio è andato in scena un altro vertice di maggioranza sulla questione. C’era il lato della giunta e c’era il lato dei partiti, anche perché con i rapporti interni già abbastanza difficili strappare su un tema del genere sarebbe rischiosissimo.
Nella definizione delle tre ipotesi, i tecnici hanno dosato diversi fattori: la tariffa, le discariche e gli impianti.
Di certo serviranno interventi su alcune delle discariche umbre: tecnicamente si dice riprofilatura, può essere tradotto in «ampliamento» in senso verticale, comunque molto limitato nelle dimensioni, ma di fatto inevitabile.
La vita delle discariche dovrà essere calcolata accanto a quella degli impianti e qui il ragionamento punta nella direzione di Terni. La giunta deve decidere. Ma l’esecutivo Tesei deve decidere anche a proposito dell’utilizzo del Css – il combustibile solido secondario, cioè il derivato dalla lavorazione dei rifiuti non pericolosi – con due istanze aperte per altrettanti impianti nella zona di Gubbio. I tecnici studiano i numeri e i partiti chiedono di ragionare anche in termini di Tari: cioè quanto peseranno le scelte della giunta sulle tasche dei cittadini?
Entro una settimana dovrebbe andare in scena il bis del summit di ieri, con ulteriori dettagli tecnici per decidere e disegnare così la strada del nuovo piano regionale dei rifiuti. Il tempo corre veloce: l’Auri nei giorni scorsi ha certificato, tra le altre questioni, che la discarica di Belladanza avrebbe bisogno di una riduzione dei conferimenti di circa la metà al più presto, mentre il dato regionale per la raccolta differenziata al 72,3 per cento viene raggiunto soltanto da pochi grandi comuni del Cuore verde, appena tre sopra i 15mila abitanti: Todi, Narni e Bastia.
Federico Fabrizi

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