II giovane affetto da autismo ha vinto il timore per le forze dell’ordine grazie agli agenti del commissariato

Non hanno esitato a incontrare il sedicenne e a spiegargli il ruolo di chi veste la divisa al servizio dei cittadini

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Il lavoro del poliziotto non è solo arrestare i catti­vi, ma anche stare vicino alla cittadinanza. Esserci sempre, insomma, come da slogan sui social della polizia di Stato. E con un po’ di pazienza e mostran­do i “ferri” del mestiere, due poliziotti, Stefano e Laura, hanno conquistato la fiducia di un giovane 16enne bastiolo, Lorenzo, che aveva paura delle forze dell’ordine. Una storia emozionante e natalizia, che racconta la questura di Perugia e che vede protago­nisti appunto il sedicenne, affetto dalla sindrome del­lo specchio autistico, e i po­liziotti del commissariato di Assisi agli ordini del vice-questore aggiunto France­sca Domenica Di Luca. Un’amicizia nata per aiuta­re il giovane a sconfiggere la sua paura delle auto di polizia e carabinieri: alla vi­sta delle loro auto, Lorenzo si nasconde, ha paura per­ ché pensa che siano pronti ad arrestarlo. La diagnosi della malattia per Lorenzo arriva molto presto, sin dall’asilo. Tra mille difficol­tà, grazie all’amore dei ge­nitori e all’assistenza degli insegnanti, dei terapisti e dei compagni di scuola, Lo­renzo si apre al mondo e frequenta le scuole di ogni ordine e grado con grande entusiasmo. A sostenere Lorenzo e la sua famiglia ci sono anche le Istituzioni: dal Comune di Bastia Um­bra all’Angsa, l’associazio­ne nazionale dei genitori dei soggetti autistici che aiutano Lorenzo nella diffi­cile conquista della sua au­tonomia personale e socia­le. L’ultima sfida, forse la più difficile, rimane quella della diffidenza verso le for­ze dell’ordine. Ed è qui che, aiutati anche dal caso, i genitori del giovane deci­dono di rivolgersi diretta­mente a una volante del commissariato di Assisi, in­crociata per caso. I due agenti decidono di fare una sorpresa a Lorenzo che – dopo un iniziale timo­re – vince la ritrosia e pian piano si avvicina ai due po­liziotti in divisa, scopre l’au­to della polizia e il lampeg­giante, tocca le manette. “Oggi Lorenzo non si na­sconde più quando incon­tra per strada forze dell’or­dine: Stefano e Laura gli hanno spiegato che il lavo­ro dei poliziotti è quello di occuparsi della sicurezza di tutti i cittadini e dei ra­gazzi come lui”, si legge nel­la nota della Questura. E vi­sto che è Natale, i due agen­ti qualche giorno dopo tor­nano da Lorenzo con uno zaino un cappellino della polizia di Stato: “Lorenzo non ha più smesso di indos­sarlo, da orgoglioso amico della polizia di Stato. II suo orgoglio – conclude la nota – è anche il nostro, ogni qualvolta riusciamo ad ‘esserci sempre’, in partico­lare accanto ha chi ha più bisogno di noi”.

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