LA TRAGEDIA
ASSISI Schiacciato dal grande ramo della quercia che stava potando. È morto così Enrico Burini, 55 anni compiuti da poco, residente nel quartiere di Borgo Primo Maggio a Bastia Umbra. L’incidente mortale si è verificato ieri mattina a San Gregorio, nel terreno di sua proprietà. Nella frazione collinare di Assisi sono giunti tempestivamente i medici del 118, ma non c’è stato nulla da fare. Con Enrico c’era il padre, in stato di choc, che fortunatamente è rimasto illeso. Oltre all’ambulanza, sono arrivati anche i vigili del fuoco per liberare il corpo e le forze dell’ordine per effettuare i necessari rilievi e ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Su quanto accaduto stanno indagando i carabinieri della stazione di Petrignano guidati dal maresciallo maggiore Tommaso Vintrici che dipendono dalla compagnia di Assisi diretta dal capitano Vittorio Jervolino. Presso il terreno dove si è verificato il tragico incidente si è recato anche il medico legale che è giunto da Terni e ha effettuato l’ispezione del cadavere. Dell’accaduto è stato informato il pubblico ministero Mario Formisano. La salma dell’uomo è stata infine restituita ai familiari.
Enrico era conosciuto da tutti come el pibe e spesso frequentava il circolo di Borgo Primo Maggio. Lavorava nell’azienda di famiglia, la vetreria artigiana bastiola, con sede in un capannone di circa 750 metri quadrati nella zona industriale di Bastia Umbra. Dal 1975 la famiglia Burini è attiva nella lavorazione del vetro. L’uomo era conosciuto in tutto il comprensorio.
Forte lo sgomento di amici e conoscenti non appena ieri hanno appreso di questa morte tragica. Tanti anche i messaggi di cordoglio apparsi sui social.
Difficile accettare una morte di questo tipo. Eppure si continua a morire di lavoro. In particolare l’agricoltura ha il triste primato degli incidenti mortali sul lavoro. Nel 2021 l’agricoltura ha registrato infatti il 30,22% di tutti i deceduti sui luoghi di lavoro: di questi ben il 75% sono stati schiacciati dai trattori (158) e l’età varia dai 14 agli 88 anni. L’edilizia invece il 15%, la maggioranza provocata da cadute dall’alto. Moltissimi morti lavoravano in nero, in prevalenza nelle regioni del Sud. Nell’autotrasporto i morti sono stati il 10,75% di tutti quelli che si sono verificati nei luoghi di lavoro. L’industria ha rappresentato il 5,89% di tutti quelli che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro: sono quasi tutti nelle piccole e piccolissime aziende dove non è presente il sindacato o un responsabile della sicurezza. Nell’intero 2021 sono morti 1.404 lavoratori per infortuni sul lavoro: di questi 695 sui luoghi di lavoro, con un aumento del 18% di questa tipologia rispetto al 2020. In Umbria sono stati 9 i lavoratori deceduti nel 2021 sul posto di lavoro.
Massimiliano Camilletti

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