Pugno duro del questore contro i protagonisti dell’episodio: per uno, recidivo, divieto d’accesso per due anni
di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Non si fermano i provvedimenti per la movida scalmanata a Bastia Umbra, giovanissimi che spesso assumono comportamenti sopra le righe. Giovedì gli agenti della polizia di Stato del commissariato di Assisi agli ordini del vice-questore aggiunto Francesca Domenica Di Luca hanno notificato tre provvedimenti di Daspo urbano nei confronti dei ragazzi che lo scorso fine marzo avevano preso parte ad alcuni violenti disordini nelle pertinenze di un locale a Bastia Umbra. A due dei tre ragazzi, l’accesso al pubblico esercizio, nonché lo stazionamento nelle sue immediate vicinanze per un anno. Al terzo, invece, il divieto è stato emesso per una durata di due anni poiché in passato era stato raggiunto da un analogo provvedimento. In quell’occasione, l’immediato intervento degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi aveva impedito che la situazione degenerasse. II provvedimento era stato adottato in seguito ad alcuni disordini avvenuti, alla fine di marzo, nelle pertinenze del locale ed avevano coinvolto alcuni avventori in un violento scontro. L’immediato intervento degli agenti assisani aveva consentito sia di scongiurare che la situazione potesse ulteriormente degenerare, sia di poter effettuare una immediata acquisizione di tutti gli elementi utili a poter ricostruire quanto accaduto. Il grave allarme sociale generato dall’accaduto e la situazione di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica aveva indotto il questore di Perugia, qualche giorno dopo, a disporre l’immediata chiusura per un periodo di 10 giorni in base al Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, in modo da prevenire il reiterarsi di tali episodi.
Le indagini non si erano però fermate, volte a rintracciare i protagonisti delle baruffe: gli agenti della divisione anticrimine della Questura hanno quindi avviato il procedimento per l’adozione, da parte del Questore, del provvedimento di divieto di accesso e avvicinamento ai locali sono misure di prevenzione di competenza dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza rientrante nelle categorie di divieto di accesso ad aree urbane (denominati Dacur), la cui disciplina è stata modificata nel 2020 all’indomani dei tragici fatti che portarono alla morte del ventiduenne Willy Monteiro Duarte. La violazione del provvedimento è punita con la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da otto a ventimila euro. Come detto con il provvedimento è stato vietato a due dei tre ragazzi, l’accesso al pubblico esercizio e lo stazionamento nelle vicinanze per un anno. Al terzo, invece, il divieto è stato emesso per una durata di due anni.

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