L’INTERVISTA

A tu per tu con Eugenio Guarducci, patron di Eurochocolate che spendi i riflettori su un’ottima edizione 2022 guarda già al futuro ma soprattutto al rapporto con Perugia e alla domanda ancora attuale del museo del cacao.

Qualche perugino inizia a sentire la mancanza di Eurochocolate in città

«Forse più di qualche perugino, penso che siano in tanti a pensarlo. Eurochocolate è a Umbriafiere, ma è anche vero che, come i perugini più attenti sapranno, dall’anno scorso abbiamo aggiunto al format autunnale quello primaverile che si svolgerà a Perugia ai Giardini del Frontone nel periodo che anticipa la Pasqua».

Un format nuovo ancora in rodaggio?

«L’anno scorso abbiamo testato per la prima volta una formula nuova in una location diversa che ha dato segnali positivi, nonostante le condizioni meteo avverse e la promozione dell’evento Effettuato in pochissimo tempo. Ora dobbiamo darle il tempo di crescere, svilupparsi, radicalizzarsi. Crediamo che l’evento pre pasquale tutte abbia le carte in regola per diventare un successo».

Bastia è diventata la location preferita da Guarducci?

«Bastia è recentemente diventata la sede che raggruppa tutte le nostre realtà aziendali, la nostra base, come a dire che lì abbiamo la testa. Ma cuore è a Perugia, mentre le il muscolo muscolare è di Eurochocolate, sono diffuse in tutto il mondo».

Agli spazi di Umbria Fiere manca qualcosa per far crescere l’evento di Eurochocolate?

«Sì, i maccheroni con i cacio e pepe, perché in questo modo crescerebbe la pancia di Guarducci che, dopo tantissimo dolce, ha bisogno anche un po’ di salato».

Quindi nel tempo il rapporto tra Eurochocolate e Perugia continua?

«Assolutamente sì, in primavera ma anche ad ottobre. Ho sempre detto che con Perugia non sarebbe un addio, sarebbe impossibile. Il cioccolato è in città dal 1907 con Luisa Spagnoli. Inoltre ad ottobre da due anni siamo presenti in corso Vannucci con gli stand del distretto del cioccolato locale. E poi ci sono anche altre progettualità a Perugia».

Quali?

«Innanzitutto la presenza di quattro negozi a marchio Eurochocolate, l’ultimo inaugurato qualche settimana fa in via Oberdan, uno diverso dall’altro. Ci auguriamo che questo radicamento possa rafforzarsi nel tempo».

Novità sul mercato Coperto?

«Il Mercato Coperto è coperto dal segreto istruttorio. Scherzi a parte, conosciamo tutti quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale su quell’area. Intenzioni che, come cittadino, chiaramente rispetto. Ora attendiamo la concretezza degli atti amministrativi».

L’idea di un museo del cacao è ancora sul piatto?

«Le nostre idee, nell’arco degli anni, le abbiamo esplicitate più volte. Siamo in attesa, che non è trepida, ma serena e tranquilla. Il punto è uno: se possiamo essere utili alla città proponendo qualcosa di importante e un modello che funzioni lo facciamo molto volentieri. Se, invece, dovessero arrivare idee alternative uguali o, ancor meglio, maggiormente performanti, che dire? Siamo felici lo stesso».

Cristiana Mapelli

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