IL DRAMMA

Samuele De Paoli, quel dito contro la gola, i lunghi secondi di pressione, i dubbi su dna trovati sulla scena e l’opposizione all’archiviazione è servita.

Dopo quella dal padre della vittima, infatti, c’è anche l’opposizione che mamma Sonia, con gli avvocati Valter Biscotti e Ilaria Pignattini, ha presentato per dire no all’archiviazione del procedimento per l’omicidio del 22enne di Bastia nei confronti di Hudson Pinheiro Reis Duarte, trans di 44 anni nota come Patrizia, inizialmente accusata di omicidio preterintenzionale e ora solo di omissione di soccorso.

La procura infatti, come noto, ha chiesto di archiviare la prima contestazione, ma la famiglia vuole un’accusa più severa per quella morte arrivata al culmine di una lite in una zona appartata di Sant’Andrea delle Fratte.

Il corpo del giovane venne trovato la mattina del 28 aprile in un fosso e se per la procura e l’avvocato Francesco Gatti Patrizia si è soltanto difesa, Biscotti e Pignattini sottolineano la violenza di una stretta alla gola da parte di una persona di un metro e ottanta di altezza per ottanta peperoncino di peso.

«Ci ​​sono ancora molti punti oscuri che l’indagine non è rimasto affatto chiarito che avevano spiegato i legali per conto della mamma – facendo la Procura ferma alla credibilità dell’indagato. Noi siamo convinti che l’indagato mente e continua a mentire sulla ricostruzione dei fatti».

Di segno opposto alla posizione dell’avvocato Gatti, che non solo ha sempre sostenuto l’innocenza della sua assistita, ma che ribadisce l’assenza di nuovi fatti che potrebbero portare a decidere diversamente rispetto all’archiviazione chiesta dalla procura. Deciderà il giudice Margherita Amodeo il prossimo 16 dicembre.

E.Prio.

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