La procura generale riapre il caso-De Paoli, il giovane trovato senza vita in un fosso. Torna nei guai la trans che lo aveva afferrato al collo

PERUGIA Omicidio preterintenzionale. La Procura generale di Perugia riapre il caso della morte di Samuele De Paoli, trovato senza vita in un fosso a Sant’Andrea delle Fratte, il 27 aprile 221. L’ufficio guidato da Sergio Sottani torna a ipotizzare la contestazione di omicidio preterintenzionale a carico della trans Hudson Pinheiro Reis Duarte, accusa per la quale la procura aveva chiesto l’archiviazione, mantenendo la sola contestazione dell’omissione di soccorso. L’intenzione della procura generale è stata notificata ieri con la comunicazione della chiusura delle indagini. La procura generale, infatti, «dopo aver proceduto ad avocare a sé il procedimento, ora all’esito di ulteriori accertamenti ritiene di non condividere la richiesta formulata in precedenza» dalla procura della Repubblica. Ma per gli uffici di piazza Matteotti, non si ravvisa «allo stato di un supplemento medico legale». Gli inquirenti suppongono che la morte «sia avvenuta per afferramento violento del collo della vittima, con un’azione compressiva esercitata nella regione corrispondente alla biforcazione carotidea destra, in prossimità dell’angolo mandibolare«. Le conclusioni a cui era arrivata la procura, chiedendo poi l’archiviazione, era che la pressione esercitata sul nervo vagale, che avrebbe provocato la morte di Samuele, sarebbe stato casuale, accidentale in un contesto di difesa. Diversa, a quanto si può intuire, la conclusione a cui la procura generale è arrivata studiando il fascicolo. Ora l’indagata potrà chiedere si essere sentita o presentare la conclusione di indagini difensive prima della presumibile richiesta di rinvio a giudizio da parte della pubblica accusa. «Bisogna riconoscere che la procura generale ha capovolto le conclusioni a cui era arrivata la procura. Giungendo a una valutazione finale completamente opposta. Di conseguenza, il quadro accusatorio è completamente ribaltato» commenta l’avvocato Valter Biscotti, che assiste la famiglia di Samuele. «Certo è che valuteremo se sollecitare una misura di custodia cautelare nei confronti dell’indagato, essendo davanti a un fatto molto grave» aggiunge ancora sostenendo di essere «molto soddisfatti» per l’esito della nuova indagine condotta. «Voglio ringraziare il team di esperti che ci hanno affiancato nel lavoro che ha portato all’opposizione all’archiviazione», richiesta mai discussa per la sopraggiunta avvocatura da parte della procura generale. «Un ringraziamento va anche alla procura generale», conclude. «Prendiamo atto dell’avviso notificato, che, sulla base di quanto si legge, non si baserebbe su ulteriori accertamenti medico legali, ma solo su una rivalutazione di quanto già effettuato in precedenza. Come sempre sottolineato, ci difenderemo serenamente avanti all’autorità giudiziaria competente, comunque certi dell’azione difensiva di Patrizia Pinheiro». Così l’avvocato Francesco Gatti, che assiste l’indagata.

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