Dopo l’avocazione, il procuratore generale chiude l’inchiesta e contesta il preterintenzionale a Pinheiro Reis Duarte

di Francesca Marruco
PERUGIA Samuele è morto perché è stato “afferrato violentemente al collo” dalla trans Hudson Pinheiro Reis Duarte. Non un gesto fatto per uccidere. Ma un gesto che ha comunque ucciso, e che per il codice penale si traduce nell’accusa di omicidio preterintenzionale. E’ questa la svolta arrivata per il caso della morte del 22enne di Bastia, Samuele De Paoli trovato cadavere il 27 aprile del 2021 in un fosso di Sant’Andrea delle Fratte.A pochissimi giorni dall’avocazione del fascicolo da parte della Procura generale di Perugia, il Procuratore generale, Sergio Sottani ribalta infatti le conclusioni a cui poco tempo prima era giunta la Procura della Repubblica e spedisce all’indagata un avviso di conclusione indagini appunto per omicidio preterintenzionale. Reato per cui, secondo la Procura della Repubblica non c’erano invece gli estremi per procedere. Ad annunciare la chiusura indagini -arrivata a tempo di record è stato lo stesso Procuratore Sottani: “Questa Procura Generale – sta scritto in una nota stampa diramata ieri – dopo aver proceduto ad avocare a sé il procedimento, ora all’esito di ulteriori accertamenti ritiene di non condividere la richiesta formulata in precedenza, senza necessità allo stato di un supplemento medico legale”. Immediata la reazione di soddisfazione della mamma di Samuele: Sonia si è sempre battuta per chiedere giustizia per suo figlio e non ha mai accettato la versione fornita dalla trans indagata, l’unica a poter parlare. Il suo avvocato, Valter Biscotti, accoglie con favore la nuova tappa della vicenda giudiziaria e va oltre: “Il quadro – dice – cambia radicalmente, il reato è molto grave e stiamo valutando l’ opportunità di sollecitare a questo punto una misura cautelare per la persona indagata, vista appunto la gravità dell’ imputazione. La situazione è radicalmente cambiata, grazie all’ avocazione della Procura generale che ha chiuso le indagini senza ulteriori approfondimenti. Questo significa che è ragionevole pensare che si vada verso una richiesta di rinvio a giudizio per delitto preterintenzionale”. L’avvocato Francesco Gatti, che difende l’indagata dice invece: “Prendiamo atto dell’avviso oggi notificato, che, sulla base di quanto si legge, non si baserebbe su ulteriori accertamenti medico legali, ma solo su una rivalutazione di quanto già effettuato in precedenza. Come sempre sottolineato, ci difenderemo serenamente avanti all’Autorità Giudiziaria competente, comunque certi dell’azione difensiva di Patrizia Pinheiro”.

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