Fissata l’udienza: il 15 marzo. ’Patrizia’ Pinhero Reis Duarte rischia di essere rinviata a giudizio per omicidio preterintenzionale

PERUGIAOmicidio preterintenzionale. È l’accusa che viene nuovamente contestata a Hudson Pinheiro Reis Duarte, la trans coinvolta nella morte di Samuele De Paoli. Questa volta, l’indagata sarà chiamata a risponderne davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Perugia, Piercarlo Farabotta, che ha fissato l’udienza per il 15 marzo.A chiederne il rinvio a giudizio è stata la Procura generale che ha avocato a sé le indagini sulla morte del 21enne di Bastia Umbra dopo che la Procura aveva chiuso l’attività istruttoria chiedendo l’archiviazione dall’imputazione di omicidio, confermando l’accusa di omissione di soccorso.La morte di Samuele risale alla sera del 27 aprile del ’21. Secondo quanto ricostruito, Samuele De Paoli e Hudson Pinheiro Reis Duarte si erano appartati in mezzo ai campi, nella zona di Sant’Andrea delle Fratte per consumare una prestazione a pagamento precedentemente concordata. Prestazione che era stata, però, all’origine di una violenta lite tra i due. Dopo una fase iniziale della lite all’interno della vettura del ragazzo, i due erano finiti nel fosso del campo che costeggiava la stradina sulla quale si erano inoltrati. Nella lotta, Samuele aveva perso la vita.Secondo l’autopsia effettuata sul suo corpo, il decesso era arrivato in seguito alla pressione esercitata da Duarte sul nervo vagale. Una pressione che, per la Procura, a conclusione degli accertamenti tecnici, era da considerarsi casuale, conseguenza dell’azione di difesa della trans in risposta all’aggressione subita. Quando Samuele aveva perso i sensi, Duarte, conosciuto come Patrizia, ferito al volto, se ne era andato, lasciandolo a terra, senza sapere se fosse vivo o morto. La scoperta del corpo era avvenuta la mattina successiva, a molte ore dall’accaduto. Le indagini della squadra mobile avevano portato verso Patrizia. Quindi la conclusione a cui era arrivata la Procura, ribaltata dalla Procura generale che, sulla scorta di ulteriori accertamenti tecnici, aveva ravvisato gli estremi per contestare nuovamente il reato di omicidio preterintenzionale, rilevando che l’indagato «afferrava violentemente per il collo Samuele De Paoli e con il suo palmo della mano destra ne fasciava la regione anteriore, mentre con il primo dito comprimeva la regione latero cervicale destra della vittima in prossimità dell’angolo mandibolare».Per la Procura generale, insomma, Patrizia avrebbe compiuto atti «diretti a cagionarne lesione, mediante afferramento violento della vittima,, con un’azione compressiva esercitata nella regione corrispondente alla biforcazione carotide destra». «Affronteremo serenamente anche questo momento processuale. Eventuali riti alternativi saranno valutati con la cliente» è il commento dell’avvocato Francesco Gatti che assiste Duarte.

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