Report dell’Istat sulla demografia: addio ad altri 4.213 residenti. Flessione delle nascite: solo 4.920 neonati

di Nicola Uras
PERUGIA Nell’ultimo anno l’Umbria ha perso 4.213 residenti. Secondo i dati Istat riferiti al 2022, si è passati dagli 858.812 di gennaio agli 854.599 (-0,5). Una flessione marcata sia rispetto alla media italiana, che si attesta sul -0,3% come gran parte delle regioni del centro, mentre in quelle del Nord la flessione si è fermata al -0,1% e al Sud, invece, si parla di un -0,6% (ma ci sono regioni che hanno registrato un lieve incremento come la Lombardia e l’Emila Romagna). Una flessione, quella demografica, oramai continua considerando, alla fine del 2019, che la popolazione umbra era di 870.341 residenti. In tre anni dunque sono stati persi oltre 15 mila abitanti. Scomponendo il dato regionale dell’Umbria nelle due province, in quella di Perugia si registra un calo di 2.561 persone, mentre in quella di Terni 1.652.
CITTÀ SEMPRE MENO POPOLOSE
Il dato provinciale si ribalta nei due capoluoghi. Perugia perde 591 residenti passando da 162.320 a 161.729, mentre Terni addirittura 723 (da 107.165 a 106.442). Tra le prime dieci città più popolose dell’Umbria una però aumenta ed è Corciano, da anni in espansione demografica, che da 21.429 abitanti passa a 21.572 (+143).Le altre hanno tutte il segno negativo: Foligno -218 (al 31 dicembre 2022 segna 55.285 residenti), Città di Castello -264 (38.241), Spoleto -193 (36.274), Gubbio -163 (30.487), Assisi -234 (27.646), Bastia -63 (21.193), Orvieto -208 (19.481). Alle spalle della top ten si compie un sorpasso: Marsciano infatti diventa l’undicesima cittadina più popolosa della regione con 18.036 (ha perso appena 2 residenti in un anno) a discapito di Narni passata a 18.258 a 17.951 (-307). Un crollo clamoroso quella della cittadina narnese, il dato negativo più significativo rispetto ai residenti complessivi. Umbertide invece a poche settimane dal terremoto registrava un calo di 63 persone (da 16.358 abitanti a 16.295), sarà interessante verificare il dato alla fine del 2023.

RECORD NEGATIVO NASCITE

Tra i dati più significativi del 2022 il saldo naturale anagrafico, di -6,776 residenti, dato dagli 11.696 residenti morti (dato più elevato dell’ultimo triennio funestato tra l’altro dal Covid) e i 4.920 nuovi nati. A questi dati va collegato l’allarme nascite: in Umbria come nel resto del paese, è stato registrato un nuovo record negativo. Infatti se in Italia si parla di meno di 393 mila neonati a fronte di 713 mila decessi, in Umbria i primi sono ormai scesi sotto quota cinquemila (4.920). Il dato dell’Umbria è peggiore rispetto a quello del resto del Paese. Guardando invece al 2021, se in Italia il calo è stato dell’1,9 per cento in Umbria ha toccato il 6 per cento. L’altro dato certo è che la flessione va avanti ininterrottamente dal 2008, anno in cui in Umbria era stato toccato il picco massimo degli anni Duemila (8.271 neonati).

IL SALDO MIGRATORIO
Significativo anche il dato del saldo migratorio, in particolare da quelli con l’estero, che sono i più consistenti. Nel 2022 i numeri su questo fronte sono tornati col segno più: in Umbria il saldo tra iscrizioni e cessazioni è positivo per 3.743 unità, in crescita ovviamente rispetto al biennio della pandemia ma anche sul 2019, quando si attestava a quota 2.655. “La ripresa dei movimenti migratori internazionali – scrive Istat è stata consistente, in parte dovuta alle ripercussioni della crisi internazionale a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina”.


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