Lo scorso 4 maggio in Consiglio Comunale si è discusso l’Ordine del giorno sul tema sicurezza proposta da un consigliere di maggioranza.
Consapevoli che la giunta Lungarotti è sotto assedio, non possiamo che prendere atto del notevole ritardo con cui viene posta all’attenzione del consiglio comunale questa tematica. Il PD negli ultimi anni ha cercato di spiegare sia in Consiglio che nelle assemblee pubbliche, che i proclami sbandierati da Ansideri prima e Lungarotti poi erano solo parole al vento.
La questione sicurezza non è solo una pratica per cui brandire il rigore, ma anche la capacità di saper ascoltare la gente, capirne le paure e andare a colpire dove più sono efficaci gli interventi.
Le forze dell’ordine possono vigilare e reprimere, ma prima va fatto un lavoro di indagine per capire se il disagio socio economico autoctono genera gli episodi di micro criminalità e di furti. Vi è poi tutto il capitolo della prevenzione, su cui siamo stati ammorbati dai progetti a firma Fratellini/Ansideri/Lungarotti come quello tanto sbandierato della vidosorveglianza, che se non è capillare diventa solo un dispendio di soldi e risulta facilmente aggirabile, se non addirittura non utilizzabile per problemi di privacy.
La proposte che è passata in consiglio ricalca la tipica retorica di destra: chiedono il voto proclamando una città sicura e una volta arrivati a governare la città non riescono più a dare risposte in materia di sicurezza.
Basti pensare ai controlli di Vicinato: una misura che senza risorse economiche non può funzionare e infatti non ha mai funzionato, anzi i cittadini non sanno nemmeno che fine abbia fatto quella proposta messa in campo.

E’ necessario fare un’analisi di quale tipologia di furti e aggressioni avvengono in città, intervenire sul disagio sociale e collaborare con le forze dell’ordine per reprimere i reati.
Nemmeno a dirlo, tutte le proposte in materia di sicurezza a firma PD sono state bocciate, seppur più dettagliate, propositive e rigorose nella forma e nel contenuto rispetto a quella discussa il 4 maggio. La penna rossa della sindaca non dovrebbe guardare in faccia ai preferiti della classe, ma valutare oggettivamente ciò che viene portato all’attenzione dell’assise.
Infine, approvare questo atto si traduce nel fatto che la stessa maggioranza avverte il problema della sicurezza come gestito con poca attenzione, dopo 4 anni di mal governo e sciatteria amministrativa.

Segreteria PD Bastia Umbra
Gruppo Consiliare PD Bastia Umbra

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