L’intervista Francesco Felici, tennista in carrozzina

Il campione italiano junior è salito al secondo posto del ranking

di Gabriele Burini
BASTIA UMBRA Bastia Umbra e Foligno distano 21 chilometri. Tutti i giorni, Francesco Felici li percorre con un obiettivo ben chiaro in testa: allenarsi per continuare a vincere.Il 18enne campione italiano junior di tennis in carrozzina arriva da un anno indimenticabile.Le prime partite nei tornei nazionali, i primi trionfi, i trofei vinti all’estero, la convocazione in nazionale e un ranking che fa ben sperare in vista dell’estate, quando si decideranno i qualificati per gli Us Open. Per volare negli Stati Uniti dal 6 al 10 settembre però bisogna continuare a spingere. Tutti i giorni. Ma se qualcuno avesse detto a Francesco solamente un paio di anni fa che sarebbe arrivato fin qui, probabilmente lo avrebbe preso per pazzo. “Sì, perché la mia passione per il tennis nasce a un evento di promozione dello sport nell’estate del 2019. Sono entrato in contatto con questo mondo, con la gente che giocava a tennis in carrozzina e ho iniziato ad allenarmi una volta a settimana. Durante il periodo della pandemia ho aumentato la frequenza. Avevo capito che questo sport mi piaceva e mi faceva stare bene. I primi tornei amatoriali li ho disputati nel 2021, e da lì non mi sono più fermato.- Ma qual è il suo problema? Sono nato affetto da spina bifida, una patologia di apertura del canale vertebrale alla nascita. In base alla lesione porta diversi gradi di disabilità. Io sono stato, tra virgolette, fortunato, perché mi ha causato solo la paresi della gamba sinistra mentre la destra è sana. Lo sport l’ho sempre fatto, da piccolo ad esempio praticavo nuoto con finalità riabilitative. – Quante volte a settimana si allena? Sei, alla Tennis Training School di Foligno, una delle migliori in Italia (ha ricevuto per 3 volte questo riconoscimento dalla Fit, ndr), sotto la direzione tecnica di Fabio Gorietti. Tutti giorni gioco almeno due ore con il maestro Mauro Arcangeli, che mi segue sin dall’esordio, al quale si alterna la maestra Valeria Piccioli che mi accompagna ai tornei. Delle volte è presente anche il direttore tecnico federale Giampaolo Coppo. In palestra, invece, mi segue il prof Alessio Bianchi. Nei mesi invernale, inoltre, ci sono anche i raduni della nazionale seguiti dal ct Giancarlo Bonasia. – Qual è la sua settimana tipo? Dipende molto dai tornei.Diciamo che se sono a casa la mattina vado a scuola, frequento il quarto liceo scientifico annesso al Convitto nazionale Principe di Napoli ad Assisi seguendo l’indirizzo tradizionale con il potenziamento di matematica. Poi mi reco subito a Foligno per gli allenamenti. Dalle 14 alle 16 sto in campo, poi faccio due ore in palestra. Quando torno a casa ceno e poi studio. – Ma come riesce a conciliare tennis e scuola? Di per sé non sarebbe complicato. La difficoltà è semmai determinata dalle mie molteplici assenze per la partecipazione ai tornei internazionali, quindi non seguendo le lezioni costantemente mi devo impegnare molto per mantenere ottimi risultati scolastici.- Il tennis intanto va molto bene: da lunedì è numero 2 della classifica junior e nei primi 130 senior.Si aspettava di bruciare le tappe così velocemente? Ero un po’ consapevole del mio gioco, ma non pensavo così tanto e soprattutto non pensavo di scalare le classifiche così tanto velocemente. Il primo torneo nazionale l’ho disputato ad aprile 2022, senza classifica, partendo dalle qualificazioni, e nonostante questo sono arrivato in semifinale. Da lì è iniziata la mia programmazione, passata dal finalizzare l’allenamento per competizioni amatoriale, all’allenamento per tornei e risultati agonistici.L’estate scorsa ho partecipato ai primi tornei in giro per l’Europa, che è quello che sto continuando a fare. Oltre ai risultati già citati,la scorsa settimana ho raggiunto la 93esima posizione in doppio tra gli adulti.- A marzo ha coronato quello che è il sogno di tutti coloro che praticano sport, ovvero la convocazione in nazionale. Che sensazioni ha provato e com’è andata quell’esperienza? E’ stata del tutto inaspettata. Ambivo alla nazionale, ma non credevo di arrivarci così presto. E’ stato veramente bello, un grande onore. All’inizio ero partito come riserva, poi il capitano mi ha fatto giocare titolare tutte le partite. Oltre a una forte emozione e a un grande entusiasmo,indossare la maglia dell’Italia ti dà molte pressioni, ma riesci comunque a dare il massimo.- In seguito si è confermato campione italiano a livello junior. Anche qui, una grande soddisfazione. L’attività internazionale non toglie certo la soddisfazione di confermare il titolo junior nei campionati italiani che si sono svolti a Palermo dal 13 al 16 aprile, dove ho anche raggiunto la finale in doppio adulti. Quali sono stati gli ultimi impegni? Sono tornato settimana scorsa dalla Turchia, ho disputato due tornei junior.Nel primo ho perso in finale contro un argentino 6-4 5-7 6-3. Il torneo dopo l’ho battuto in semifinale e ho vinto la finale contro l’attuale numero 2 almondo junior.- Adesso cosa c’è il programma? Domani parto per la Croazia, farò due tornei a Zagabria. Poi a luglio ci saranno una serie di tornei in giro per l’Europa, tra cui uno ad Avezzano, in Abruzzo, e uno a Nizza, in Francia. Tutto questo è finalizzato a mantenere il ranking per gli Us Open junior, visto che si qualificano i primi 8 della classifica (Felici al momento è quarto, ndr) dell’ultima settimana di luglio.Segue altri sport oltre al tennis? Non molto, sono diventato un patito di questa disciplina. Mi sono appassionato tantissimo e mi aggiorno costantemente sia sul tennis in carrozzina che su quello in piedi. – Si ispira a qualcuno tra i
grandi?
Sicuramente Nadal è un grande esempio, soprattutto per la forza mentale che ha nel non arrendersi davanti agli infortuni e alle difficoltà, tornando sempre a livelli altissimi.- Le paralimpiadi, invece, le sogna? Quelle di Parigi 2024 sono difficili da raggiungere, dovrei rientrare nei primi 35 posti del ranking mondiale senior. Sembra più realizzabile, invece, Los Angeles 2028. Ma mai dire mai.

Il profilo
E’ AFFETTO DA SPINA BIFIDA

Francesco Felici è nato ad Assisi il 6 gennaio 2005, risiede a Bastia Umbra e frequenta il quarto liceo scientifico annesso al convitto mazionale Principe di Napoli di Assisi. Affetto da spina bifida con disabilità motoria, ha sempre praticato nuoto terapeutico e nell’estate 2019 ha provato a cimentarsi nel tennis in carrozzina. Nell’estate 2020 ha conquistato il titolo di campione italiano juniores, che tuttora detiene, e nel 2022, di vicecampione in doppio ai campionati italiani assoluti. Il 29 maggio 2023 ha raggiunto la posizione numero 2 del ranking mondiale junior. Ha ricevuto la sua prima convocazione nella nazionale assoluta a soli 16 anni ed appena diciottenne ha rappresentato
la nazionale italiana giocando, a marzo 2023, le qualificazioni europee della coppa del mondo adulti.

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