ospedaleBastia Umbra: padre, madre e tre figli finiscono all’ospedale
L’ALLARME Tutti sono stati colpiti da nausea, vomito e diarrea Vanno al pronto soccorso
BASTIA UMBRA GRANDE SPAVENTO per una famiglia di Bastia Umbra che venerdì ha vissuto ore drammatiche. Tutto per colpa di un’intossicazione dovuta all’ingestione di pesce. Cinque persone – mamma, papà e i loro tre figli – si sono sentite male dopo aver consumato tranci di tonno fresco. Non al ristorante, ma nella cucina della propria abitazione. Il prodotto, preparato a casa, era stato acquistato poco prima in un negozio di Bastia. Così avrebbero raccontato i protagonisti della vicenda, che a fine pasto hanno iniziato ad accusare tutti gli stessi sintomi: in particolare nausea, vomito e diarrea. I disturbi più gravi, però, hanno interessato la donna: sulla sua pelle, infatti, nel giro di poco tempo è comparso un significativo rash cutaneo, che ne ha improvvisamente cambiato il colore e l’aspetto, oltre all’arrossamento delle congiuntive oculari. Una sensazione terribile e violenta che le ha addirittura provocato lo svenimento. Insomma, quello che doveva essere un pranzo come tanti in un venerdì qualunque, si è trasformato in puro e inspiegabile terrore. Che solo la prontezza e la resistenza del capo famiglia, anche lui alle prese con gli allarmanti sintomi dell’intossicazione, è riuscito ad arginare.
A BORDO DELLA SUA AUTO, infatti, l’uomo ha trasportato moglie e figli all’ospedale di Foligno, in una vera e propria corsa contro il tempo. All’arrivo al Pronto soccorso le condizioni dei cinque pazienti erano serie ma, fortunatamente, non critiche. Immediate le cure da parte del personale sanitario, che dopo averli visitati ha diagnosticato a tutti i familiari una «sindrome sgombroide». Più precisamente, una tossinfezione alimentare dovuta al consumo di tonno fresco. Il pesce con le pinne, tra i più gettonati nella lista della spesa delle famiglie nostrane soprattutto in estate, si è rivelato un alimento altamente pericoloso. La sindrome, infatti, può derivare dall’inappropriato trattamento del pesce durante l’immagazzinamento o la lavorazione, ma anche dal suo stato di salute alterato. La cattiva conservazione del prodotto, quindi, non è la sola causa scatenante della patologia, poco conosciuta ma piuttosto diffusa, che potrebbe essersi verificata anche per colpa di un pesce già malato. Il tonno è ricco di istidina, un aminoacido che in certe condizioni si trasforma in istamina, la sostanza che determina l’intossicazione. Per i pazienti bastioli che lo hanno mangiato, non è stato necessario il ricovero in ospedale e dopo le cure di rito sono tornati a casa, tutto sommato in buone condizioni. La paura, però, resta. Pare infatti che a Spoleto, nelle stesse ore, un uomo si sia sentito male dopo aver consumato – anche lui – fette di tonno fresco, acquistate in un negozio della zona.
Chiara Santilli

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