Il personaggio Il difensore classe ’83 punta il Lama: “Sarà un altro girone, ma daremo filo da torcere”

A voi De Rosa, sempre presente finora: 1780 minuti giocati su 1800

“Mammoli e Nadia mi fanno sentire in famiglia” E poi c’è Giada…

di Tommaso Ricci

BASTIA UMBRA – Se è domenica e non trovate Francesco De Rosa al campo, forse allora, è Natale. Ed è meglio correre a tavola. Oppure c’è la sosta e aspetta e spera. Perché, altrimenti, difficile schiodare dalla sua mattonella il più stakanovista di tutti. Difensore, 33 anni, 19 partite ufficiali disputate su 19 totali tra campionato e Coppa Italia, 1780 minuti giocati su 1800. Gli fanno difetto solo gli ultimi 20 con la Narnese. Per il resto, sempre lì, in campo per la causa del Bastia. “Qui sto benissimo e da qualche mese a questa parte ancora di più -dice De Rosa -.Merito di Giada, la mia fidanzata, una ragazza bellissima e non solo per l’aspetto esteriore, lei mi fa stare bene e insieme abbiamo trovato il giusto equilibrio, spero di rimanere qui a lungo…”. Correttezza in campo, vita sana, quel pizzico di fortuna che non guasta e un modo tutto suo di evitare cartellini. “Da quando ho inziato a giocare da piccolo – aggiunge – ho provato sempre ad essere il più corretto e il più professionale possibile dentro e fuori dal campo. In genere salto una, al massimo due partite a stagione per squalifica per somma di ammonizioni; poi,per quanto riguarda invece gli infortuni, beh… devo ammettere che mi è andata sempre bene fatta eccezione per uno stop di quattro gare due anni fa a causa di uno stiramento. E’ fondamentale ovviamente allenarsi sempre al massimo, ma qui a Bastia stiamo facendo un ottimo lavoro con lo staff tecnico, col mister e col preparatore atletico, per cui…”. Hihglander, poco altro da aggiungere:Francesco De Rosa è l’esempio di come un difensore, per primeggiare, non ha bisogno solo di sguardo scuro e tacchetti affilati. “I cartellini si possono evitare benissimo – prosegue -, anche se sono sempre a discrezione dell’arbitro. Tante volte te li sventolano in faccia senza meritarli… Ma una ricetta c’è ed è semplice: giocare corretti e questo a me personalmente aiuta tanto”. La carriera A soli 15 anni e mezzo Francesco era già tra i grandi. “Ho debuttato in prima squadra lontano da casa, a Lauria, in Basilicata, in serie D, dove sono rimasto un paio di stagioni, poi ho iniziato a girare un po’ il Sud in D (Latina, Isernia, Favara, Nola, Ischia e Ariano Irpino, ndr) e in Eccellenza. Quindi sono salito al Nord facendo tanta Eccellenza (con Copparo, Correggese e altre, ndr), negli ultimi anni ho giocato per la Fermana con cui ho conquistato la Coppa Italia nazionale e la promozione in D, poi Formigine in D, successivamente in Romagna a Savignano”. E ora Bastia. “Sì – sorride lui – ho girato tanto lo Stivale ma spero che questo girovagare sia finalmente finito”.E di poter mettere in posale tende.E la valigia in soffitta. La nuova sfida Anche perché a Bastia non ha trovato solo Giada, ma un ambiente super. “C’è un gruppo fatto di amici veri. Poi vorrei ringraziare il presidente,la famiglia Mammoli, Sandro e Nadia, persone eccezionali che mi fanno sentire in famiglia. Nel calcio, di persone così ne ho conosciute poche – sono le parole di De Rosa -, poi un ringraziamento al direttore sportivo Bordichini che è stata la prima persona che ho sentito e che mi ha voluto. A loro dico grazie per la fiducia”. Dopo aver perso la vetta, oggi c’è il Lama. “In questo girone di ritorno sarebbe fantastico ripetere quello che abbiamo fatto nelle prime 15 partite – dice -, ma si sa nel calcio esistono due campionati: quello da settembre a dicembre e quello da gennaio a maggio perché con l’apertura delle liste si rafforzano un po’ tutti e andremo ad affrontare squadre completamente diverse rispetto a un girone da. Noi siamo una buonissima squadra, molto giovane, con tanti Under forti.Non so dove potremmo arrivare, ma credo che daremo filo da torcere a chiunque a tutti”. I conti si farannonno alla fine. “Certamente. Intanto sempre forza Bastia”.

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