Ore di apprensione per i feriti più gravi ricoverati in Rianimazione
BASTIA UMBRA – DOLORE per la scomparsa di Nicoletta Bolzoni, fiato sospeso per i due feriti ricoverati in prognosi riservata in rianimazione, in condizioni stazionarie nella loro gravità. E’
ancora forte, e non può essere altrimenti, l’emozione per l’investimento di via Campiglione costato la vita a Nicoletta, 24 nni, residente a Borgo Ticino in provincia di Novara e che ha coinvolto un’altra decina di persone, fra i quali i genitori della sfortunata ragazza, che l’hanno vista morire sotto i loro occhi. PAPÀ E MAMMA colpiti dalla tragedia sono rimasti in Umbria per gli adempimenti legati al funerale della figlia: si attende il nulla osta del magistrato. I due sono ospiti di una struttura individuata dalla Questura di Perugia, per loro anche il sostegno di uno psicologo. La ragazza che era alla guida dell’auto, una Lancia Y, che ha investito il gruppo, è ora indagata per omicidio stradale: la difende l’avvocato Delfo Berretti. SUL FRONTE dei feriti sono ore di attesa per i due politraumatizzati ricoverati in rianimazione: le loro condizioni preoccupano e sono ancora in pericolo di vita. Stabile la situazione di un terzo ferito che si trova nella
struttura complessa di Ortopedia con fratture agli arti e che se la caverà con una quarantina di giorni. Tutti erano giunti ad Assisi per l’incontro degli ex allievi della Scuola agenti della Polizia di Stato «Cardile» di Alessandria e che, nel 1975, avevano partecipato al trentanovesimo corso: una settantina di poliziotti in pensione, molti con la famiglia al seguito, fra i quali i congiunti di Nicoletta con la figlia. Ieri i partecipanti all’incontro hanno lasciato Assisi: quella che doveva essere una rimpatriata, un momento di gioia, in un attimo venerdì sera si è trasformata in dramma. GLI ACCERTAMENTI sull’incidente vengono condotti dai carabinieri del Comando Compagnia di Assisi coordinati dal maggiore Marco Vetrulli e vanno avanti per cercare di chiarire i motivi che hanno provocato la tragedia, in particolare come sia stato possibile che l’auto sia finita addosso al gruppo di persone lungo una strada, via Campiglione, certamente insidiosa, elemento tuttavia che da solo non basta a spiegare le
tragiche dimensioni della vicenda.

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