Abbreviato per un 50enne bastiolo. I legali puntano a dimostrare che le lesioni della bimba non erano dovute alle violenze

di Francesca Marruco

BASTIA UMBRA Colpo di scena ieri mattina in aula quando il detenuto alla sbarra per violenza sessuale nei confronti della figlia minore ha detto al giudice di voler rinunciare al rito abbreviato e procedere con il processo ordinario. Ma l’empasse è durata ben poco, come richiesto dal pm titolare dell’inchiesta  Anna  Maria Greco e dall’avvocato Daniela Paccoi che assiste la ex moglie dell’uomo, il gup Natalia Giubilei ha rigettato tutto e ha disposto la prosecuzione con il rito richiesto. Si torna quindi in aula l’11 giugno prossimo. La difesa del commerciante 50 enne di Bastia – avvocati Donatella Panzarola e Cristian Giorni – ha chiesto l’abbreviato (che gli dà diritto ad uno sconto di un terzo della pena) condizionato ad una perizia medico legale.In particolare, i legali, forti di una consulenza di parte, puntano a dimostrare le lesioni intime riscontrate sulla bambina dai medici dell’ospedale, non siano state provocate dalle reiterate violenze del padre, ma da una caduta. La storia era venuta a galla quando la ragazzina di 12 anni aveva raccontato alla madre di quello che le faceva il padre quando trascorreva i pomeriggi con lui. “Te lo faccio così ti puoi difendere da chi ti vuole violentare” aveva detto alla bambina.La madre quel giorno registrò tutto con il cellulare e andò subito a fare denuncia ai carabinieri di Assisi del maggiore Marco Vetrulli che fecero subito tutti gli accertamenti. La bambina venne sentita dal pm e confermò tutto. All’uomo, ancora in carcere dallo scorso anno, è stata sospesa la patria potestà anche nei confronti dell’altro figlio.

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