Boom di visitatori per la mostra nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione all’Umbriafiere di Bastia Umbra
BASTIA UMBRA – Afflusso record nella giornata conclusiva della 43/a edizione di Agriumbria. Il numero di visitatori è stato intenso, sin dalle prime ore del mattino di ieri, con numerose file alle biglietterie per entrare in fiera e con l’occupazione dell’intera zona industriale di Bastia Umbra per il parcheggio delle auto.
In occasione dei 50 anni dell’A n abic (Associazione italiana allevatori bovini italiani da carne) si è svolto il convegno “Le razze bovine italiane da carne negli scenari della nuova Pac: beni pubblici, sviluppo rurale, sicurezza alimentare”. Gli scenari prospettati dalla nuova Pac, la questione relativa ai fondi governativi per gli allevatori, la necessità di tutelare maggiormente, a livello di comunicazione, le carni rosse sono stati i temi trattati nel corso dell’incontro, promosso dall’Anabic “Le parole chiave sono competitività, cioè la capacità di stare sul mercato, e beni pubblici (con la remunerazione ai beni non pagati dal mercato) quando l’agricoltura e l’allevamento rappresentano un presidio del territorio – ha detto Frascarelli docente di economia e politica agraria della facoltà di Agraria dell’Università di Perugia – le strategie delle imprese agricole, dopo il 2013, devono riguardare la competitività tradizionale, con riduzione dei costi di produzione e miglioramento dell’efficienza produttiva, la differenziazione dei prodotti per farli conoscere adeguatamente al consumatore”.
Fausto Luchetti, presidente dell’Anabic, ha ricordato il lavoro svolto in questi anni dall’associazione per il miglioramento genetico delle razze bovine parlando anche delle difficoltà per gli allevatori “dopo il previsto taglio dei fondi nazionali”.
Secondo l’assessore regionale Fernanda Cecchini “se vengono tagliati fondi nazionali non si può pensare di trovare ogni soluzione nelle risorse del piano di sviluppo rurale. E anche se fosse possibile tecnicamente, verrebbero meno finanziamenti previsti per altre esigenze del comparto agricolo”.

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