La polizia li ha sequestrati dopo episodi relativi a liti, aggressioni, maltrattamenti e atti persecutori

ASSISI Sono 15 i fucili ritirati ai quali si aggiungono una carabina, un revolver oltre a centinaia di munizioni di vario calibro; ad operare la Polizia di Stato nell’ambito dell’attività di controllo sulla detenzione di armi. Si tratta di controlli e interventi eseguiti dagli agenti nell’ambito di episodi relativi a liti, aggressioni, maltrattamenti, atti persecutori, abuso di sostanze alcoliche o uso di stupefacenti: quella relativa all’accertamento in materia di armi a carico delle persone coinvolte rappresenta un’attività fondamentale. Nell’ambito di questa materia, rilevante è stata l’attività degli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi che, nell’ultimo periodo, nel corso dei vari interventi, hanno ritirato complessivamente 15 fucili, 1 carabina, 1 revolver oltre a centinaia di munizioni di vario calibro. Si tratta di un’operazione che si è svolta in tutto il territorio assisano comprendendo oltre le realtà di Assisi, Bastia Umbra, Cannara e Petrignano d’Assisi. Svariati i casi e le motivazioni che hanno portato gli agenti ad effettuare il ritiro cautelare delle armi ai loro proprietari; tra questi prevalgono i sequestri amministrativi effettuati nell’ambito di liti tra vicini di casa e in famiglia. Numerosi sono stati, altresì, i ritiri effettuati nell’ambito di interventi per maltrattamenti in famiglia e per atti persecutori. La detenzione ed il porto di armi da fuoco, infatti, in Italia è subordinata al rispetto di una stringente normativa in materia, che prevede oltre al possesso di tutti i requisiti tecnici necessari per il corretto maneggio delle armi, anche l’idoneità dal punto di vista fisico e psichico del detentore. Tutte le situazioni che possano denotare un’indole aggressiva o il venir meno dei requisiti soggettivi o oggettivi richiesti per i detentori di armi devono essere attentamente valutate dagli operatori della Polizia di Stato durante gli interventi, al fine di evitare un abuso delle stesse e che episodi – apparentemente non gravi – possano degenerare in eventi tragici. Tutto questo è previsto dall’articolo 39 del TULPS, nei casi d’urgenza, quando vi sia il pericolo che i detentori di armi, munizioni o materie esplodenti possano abusarne, gli ufficiali e gli agenti di pubblica sicurezza possono provvedere all’immediato ritiro cautelare, dandone immediata comunicazione al Prefetto che potrà poi emettere un provvedimento divieto di detenzione qualora siano venuti meno i requisiti soggettivi.

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