ASSISI UN PERSONAGGIO CHE CONTRIBUI’ ALL’AFFERMAZIONE DELLA CITTA’ I RINTOCCHI della campana delle Laudi hanno concluso la due giorni in ricordo dei 40 anni dalla morte di Arnaldo Fortini. Fu un personaggio poliedrico (avvocato, storico del francescanesimo, scrittore e musicista, docente universitario, sindaco e podestà della città dal 1923 al 1944) e capace di rinnovare l’immagine della città e di proiettarla, in particolare nel 1926 (in occasione del VII centenario della morte di San Francesco) sul palcoscenico internazionale. L’iniziativa è stata del Comune e del Circolo del Subasio, con momenti diversi: la presentazione, curata dal professor Giorgio Bonamente, del volume «Arnaldo Fortini e Assisi: memoria che vive» con i contributi di Giuseppe Catanzaro, Nicola D’Acunto, Stefano Brufani, Francesco Santucci, Pasquale Tuscano, Paola Maurizi e Mario Bellini; la benedizione della tomba; la messa; l’omaggio dei valletti con «Il Coprifoco»; il ricordo, da parte dell’avvocato Antonio Bellini, del ruolo di Fortini nel processo di Verona, quando salvò, con arguzia, Tullio Cianetti, l’unico fra gli imputati a scampare alla morte. «Fortini dovrebbe insegnare o ricordare agli attuali amministratori come si governa la città non solo con le ‘costruzioni’, ma attraverso la cultura — ha evidenziato Costanzi —. La cultura è necessaria per la città di Assisi, la sua amministrazione deve essere collegata alla cultura. Le pietre di Assisi parlano, ma non è del tutto vero. Fortini ha lasciato, nel 1926 una traccia indelebile, quando Assisi è stata conosciuta nel mondo in campo internazionale. Tutti i più alti scrittori e poeti del tempo sono stati in Assisi per Fortini, per la cultura; non per la città che era praticamente sconosciuta».
Maurizio Baglioni 
Nazione-2010-10-12-Pag12

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