NESSUNA sottovalutazione e ancora meno disinteresse sui problemi ambientali e di inquinamento relativi alle acque dei pozzi privati. E’ quanto sostiene il sindaco Ansideri che, respingendo le accuse del Pd, ricorda che l’inchiesta giudiziaria in corso mira a definire le responsabilità sullo smaltimento dei reflui zootecnici «problema sul quale l’amministrazione comunale di Bastia, sin dalle sue prime mosse, ha intrapreso iniziative volte a coinvolgere tutti gli enti preposti alla tutela della Sanità pubblica». Sul problema della presenza, in altri pozzi, di tetracloroetilene, Ansideri ricorda di aver subito informato il Noe dei carabinieri, per determinare l’origine e le responsabilità sulla diffusione e sull’alta concentrazione di questa pericolosa sostanza chimica. In seguito all’affollata assemblea nel Centro Sociale di S. Lorenzo del 15 dicembre 2009, 16 nuclei familiari hanno potuto allacciarsi all’acquedotto pubblico «dietro specifica richiesta fatta dal sottoscritto — ricorda il sindaco — ad Umbra Acque, per ottenere agevolazioni economiche, concesse nella misura del 30% rispetto alle normali tariffe applicate. Per gli altri cittadini, per i quali non è stato possibile l’immediato allaccio, perché residenti in zone lontane dal tracciato dell’acquedotto, è stato interessato l’Ati 2, affinché potesse rivedere le determinazioni, essenzialmente di natura economica, che sino ad oggi hanno escluso alcune parti del territorio (non molto popolate) dalla rete idrica pubblica».

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