Il Consiglio comunale approva il “preventivo’ 2026-2028. «Atto impegnativo»
Ma l’opposizione critica: «Sul palazzetto la scelta del luogo è sbagliata»
LA MINORANZA «La nostra posizione è chiara: sosteniamo lo sport, ma con scelte ponderate e responsabili a tutela delle risorse»
BASTIA UMBRA «E’ l’atto più impegnativo dell’anno, una scelta politica che afferma che tipo di Comune vogliamo essere nei prossimi tre anni». Così il sindaco Erigo Pecci sul Bilancio di previsione
2026-2028 approvato alla vigilia di Natale. Ma l’opposizione è critica puntando l’indice contro le opere pubbliche in ritardo, all’aumento delle tariffe e ad altre criticità. Con polemica sul nuovo palasport. Sul fronte delle entrate correnti, il Comune continua a reggersi prevalentemente su risorse proprie: 15,42 milioni di entrate tributarie, 8,99 milioni di extratributarie e solo 1,43 milioni di trasferimenti correnti nel 2026. «Questo bilancio non si regge su trasferimenti facili o aleatori. Vive di ciò che il Comune produce e governa» spiega ancora Pecci che indica tra i passaggi più politici dell’intervento, la conferma della stabilità fiscale: Imu a 4,7 milioni annui e addizionale Irpef a 2,5 milioni con aliquota invariata allo 0,8%. Il Consiglio comunale ha discusso e votato anche l’apposizione di un vincolo sull’avanzo di amministrazione libero per finanziare le spese di progettazione di primo livello (Pfte) di importanti opere pubbliche, tra cui la realizzazione del nuovo Palasport cittadino. Inspiegabilmente- viene rimarcato – la minoranza ha votato contro, opponendosi di fatto non a una scelta politica astratta, ma a un investimento concreto sul futuro dello sport bastiolo. «L’opposizione non è contraria a investire nello sport o a dotare Bastia di un palasport moderno, ma contesta fermamente l’ubicazione scelta – la risposta delle liste civiche e dei parti del centrodestra -. Destinare risorse a un progetto nel posto sbagliato rischia di generare sprechi e problemi strutturali futuri, a danno della città e dei cittadini. La nostra posizione è chiara: sosteniamo lo sport, ma con scelte ponderate e responsabili, che tutelino le risorse pubbliche e il bene comune». Alla fine – conclude la minoranza – i cittadini saranno i veri destinatari degli incrementi tariffari e dei ritardi delle opere pubbliche. Mentre i cantieri non partono (molti interventi previsti per il 2025 risultano rinviati al 2026) e le tariffe crescono (+15% per asili nido per fasce Isee sopra i 20.000 euro), scuola di musica, università libera e impianti sportivi; +40% per i parcheggi a pagamento), le entrate previste da
sanzioni del Codice della Strada, sono di 500.000 euro annui.
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