IL CASO “L’insulto non può essere addebitato a una società come la nostra”

di Leonello Carloni

BASTIA UMBRA – La società, ritiene esagerata la sanzione economica e soprattutto, il clamore mediatico, sollevato dalla sentenza del giudice sportivo in seguito alla gara di campionato Bastia-Lama. Il Bastia Calcio, infatti, è stato multato per cinquecento euro. La città, tutta al tempo stesso invece, respinge con forza l’accusa di razzismo che in quella delibera si enuncia.”L’esternazione, sconsiderata di un singolo spettatore, non può essere addebitata e attribuita ad una società come la nostra che sta facendo passi da gigante per recuperare una credibilità nei confronti della gente di Bastia – commenta il diggì Moreno Marchi dopo quanto avvenuto – ribadiamo come Bastia Calcio la debita distanza verso dei singoli comportamenti di linguaggio che pochi per fortuna hanno ancora l’abitudine di fare nei confronti dei giocatori della squadra avversaria”. Ma la cosa che ha creato più scalpore è che nessuno nella comitiva ospite si è lamentato per aver sentito dei cori o altro nei confronti dei propri tesserati. L’eccessivo zelo allora, di un dirigente arbitrale, presente in tribuna e chiamato a giudicare la prestazione del direttore di gara di turno però, ha relazionato e il Bastia, si è trovato penalizzato, purtroppo senza saperlo.

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