COMUNICATO STAMPA Lista Civica Uniti per Bastia

Ieri sera in Consiglio Comunale abbiamo discusso e approvato l’importante ODG a sostegno della proposta di Legge “Oltre gli allevamenti intensivi – Per una transizione agro-ecologica della zootecnia” (AC 1760).

Il punto all’ordine del giorno, promosso ed esposto dalla nostra Consigliera Beatrice Ortica, permetterà di affrontare con responsabilità e visione le criticità ambientali e sanitarie legate agli allevamenti intensivi, sempre più presenti anche nella Regione Umbria.

La proposta nasce dal lavoro concreto di Associazioni come GreenpeaceWWFISDE e Terra, ed è sostenuta da oltre 20 parlamentari di vari schieramenti. L’importanza di agire risiede principalmente nel fatto che:

  • Gli allevamenti intensivi sono tra le principali fonti di inquinamento da ammoniacanitrati e polveri fini (PM2.5), con gravi conseguenze per la qualità dell’aria, dell’acqua e per la salute pubblica.
  • In Italia, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel solo 2020 il PM2.5 ha causato oltre 50.000 morti premature.
  • L’Italia è già sotto procedura d’infrazione europea (INFR 2018/2249) per il mancato rispetto della Direttiva Nitrati. Anche l’Umbria è una delle regioni monitorate.

La proposta di legge prevede:

  • Istituzione di un Tavolo nazionale di partenariato per la definizione del Piano di riconversione zootecnica
  • Una moratoria sull’apertura di nuovi allevamenti intensivi, in attesa del piano nazionale di riconversione
  • Un fondo pubblico dedicato alla transizione agro-ecologica del settore
  • Sostegno concreto alle piccole aziende agricole, spesso già impegnate in pratiche sostenibili
  • Promozione di modelli produttivi più rispettosi del benessere animale, della salute pubblica e degli ecosistemi

Il nostro impegno sarà quello di collaborare con le realtà associative nella promozione di campagne di sensibilizzazione e informazione su tutto il territorio attraverso iniziative pubbliche e favorendo la transizione verso pratiche agricole più sostenibili.

Bastia intende fare la sua parte verso una direzione che la scienza, l’Europa e la stessa Costituzione italiana ci indicano come necessaria. Perché ambientesalute e agricoltura sostenibile non sono alternative, ma parti della stessa visione.

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