di LUCIO FONTANA

Tares, l’aumento di 30 centesimi slitta a dicembre
Bastia Umbra, il piano passa all’unanimità: la tutela storica sarà assegnata a 18 strutture
BASTIA UMBRA – Il consiglio comunale ha detto «si» al dossier sui casali rurali. li voto è attivato nella serata di ieri: il piano è passato all’unanimità. Saranno 18 le strutture nei confronti delle quali verrà riconosciuta Ia tutela storica.
Il progetto elaborato dall’assessore comunale all’Urbanistica, Francesco Fratellini, in collaborazione con i consiglieri di maggioranza Stangoni e Degli Esposti, passa ora all’esame della competente commissione del consiglio provinciale, prima di tornare per il via libera definitivo sotto la lente dell’assise bastiola.
Si tratta di un piano piuttosto importante, perché le 18 strutture che ora potranno fregiarsi della tutela storica, avranno la possibilità – garantita da una specifica legge regionale – di cambiare la loro destinazione d’uso (ma non in commerciale): questo significa che il territorio potrebbe a breve ampliare in maniera considerevole la sua offerta turistica, a tutto vantaggio dello sviluppo economico e di un certo indotto, ma anche nel settore dei servizi. Il via libera definitivo – secondo l’agenda pensata dall’Amministrazione- dovrebbe arrivare prima della pausa estiva dei lavori del consiglio comunale. Soddisfazione viene espressa dall’assessore Fratellini, che nell’arco di qualche settimana ha “incassato” il via libera prima al piano San Marco e ora a questa ricognizione del patrimonio storico-rurale del territorio.
Fra gli argomenti discussi dal consiglio comunale, anche la rateizzazione della Tares, la nuova tassa su rifiuti e servizi. L’assise ha posticipato l’introduzione dell’incremento dei costi all’ultima rata, quella di dicembre. La Tares, infatti, presuppone un aumento pari a 30 centesimi al metro quadro: significa che, per un appartamento di cento metri quairati,il peso della tassa subirà una crescita immediata di 30 euro a contribuente. La strada scelta da molte amministrazioni cumulali, cosi come quella di Bastia Umbra, è però di evitare che da subito i cittadini debbano sostenere il “salasso”, posticipandolo all’ultima rata.

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