All’Umbriafiere il test di ammissione: 377 ragazzi ci hanno provato. Per i risultati c’è da aspettare il 3 ottobre

di Alfredo Doni
BASTIA UMBRA – Rokia è stata la prima ad uscire quando mancavano dieci minuti alle 13. Per lei, come per gli altri 376 studenti arrivati di mattina presto al centro Umbriafiere di Bastia, la prova
di ammissione alla facoltà di Veterinaria era conclusa. Hanno avuto 100 minuti di tempo per rispondere a un test di 60 domande che spaziavano dalla logica alla matematica, dalla biologia alla chimica, dalla fisica alla cultura generale. Rokia, che vive a Marsciano, è fiduciosa: “Facile,mi è sembrato davvero facile questo test”. Per scoprire se farà parte dei 655 ragazzi (49 a Perugia) che distribuiti nei vari atenei italiani inizieranno il ciclo di studi per poter conseguire la laurea in Medicina veterinaria, dovrà attendere il 3 ottobre, giorno in cui verranno resi noti i risultati. Al volto sorridente della giovane marscianese, fanno però da contraltare le facce decisamente più tirate di Marco e Catia, due amici ternani che delle loro prove non sono poi così convinti: “Vediamo un po’, spero bene ma non sono troppo fiducioso”, commenta il ragazzo mentre sale nella Punto grigia del padre che lo stava aspettando nel parcheggio del padiglione numero 8.Sedute accanto all’aiuola, di fronte all’ingresso dell’enorme prefabbricato, ci sono Vanessa e Francesca, reduci dai test di ammissione a Medicina che si sono tenuti martedì mattina. La prima viene da Lecce, la seconda da Salerno e sono entrambe qui ad aspettare le rispettive amiche.Le loro storie sono simili a quelle di molti altri ragazzi provenienti dal Sud Italia. Vanessa, che vive a Giurdiniano, centro a pochi chilometri dalla perla del Barocco nel cuore del Salento, spera di trasferirsi a Perugia “perché è una bella città in cui si sta bene”. Più o meno come Francesca che spera di lasciare Vallo
della Lucania per approdare in Umbria. Scelte di vita importanti, a differenza di Alessandro, 20 anni appena compiuti, che a Perugia abita da quando è nato: “La passione per la veterinaria me l’ha trasmessa mio padre – racconta -che fin da piccolo mi ha insegnato ad amare gli animali, cani e gatti in particolare: mi piacerebbe trasformare questo amore in professione, anche se so quanto sia difficile essere ammesso alla facoltà e quanto sia duro arrivare alla laurea. Io comunque ci spero”. Sale in macchina, accende il motore e fila via. Con i sogni in testa e con la ragazza Università
seduta accanto.

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