BASTIA UMBRA-E’ CONVOCATO per stasera un Consiglio comunale aperto per affrontare il problema della Franchi messa in liquidazione volontaria dalla proprietà a fine 2011. Un altro tassello negativo della crisi economica che ha fatto vittime ovunque anche a Bastia. In questo caso, però, l’epilogo negativo arriva proprio nella fase conclusiva dell’operazione urbanistica, che ha coinvolto l’amministrazione sin dai tempi del sindaco Lombardi, per trasformare l’area produttiva in residenziale e commerciale e, con i proventi della trasformazione, costruire una nuova officina a Ospedalicchio. Questo che era l’oggetto del protocollo d’intesa di sei anni fa tra l’amministrazione e la Franchi, oggi ha perso qualsiasi significato. In occasione dell’incontro odierno la Sinistra Critica esprime forte preoccupazione per le dimensioni della crisi che ha colpito Bastia, un tempo motore di sviluppo preso ad esempio in tutta l’Umbria. Ecco un sintetico elenco delle situazione critiche: la fine della Cost (composta da 78 lavoratori) con l’apertura di una nuova piccola azienda di 33 dipendenti fa perdere ben 45 posti di lavoro; la liquidazione della Franchi Spa. che aveva 54 dipendenti non è compensata dalla azienda che rimane, le Officine Meccaniche Franchi che è di soli 13 lavoratori. L’azienda più grande della città, la ISA, non ha ancora rinnovato buona parte dei circa 180 contratti a tempo parziale scaduti alla fine dell’anno e quelli che rinnova sono a 3 mesi. La Prefabbricati Manini non ha riassunto la decina di contrattisti che aveva. Nella zona industriale ci sono 40 capannoni sfitti. Una serie di numeri e di dati che potranno essere utili al dibattito di stasera, che coinvolgerà non solo politici nel tentativo di una ripresa.
m.s.

 

 

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