Referendum per la procreazione assistita
 
 BASTIA UMBRA – Scende in campo anche il parroco don Francesco Fongo in questi giorni che precedono il referendum per la procreazione assistita, spiegando perché è importante astenersi dal voto del 12 e 13 giugno. Secondo il sacerdote “è arrivato il tempo di schierarsi dalla parte dell’uomo e della vita nascente; non ci si può nascondere, né evadere dal vero, per realizzare progetti che soddisfino interessi di parte”. Difendere la vita anche nella sua forma embrionale non significa andare contro qualcuno, ma semmai schierarsi coraggiosamente a favore della ragione e della scienza, anche dinanzi ad argomentazioni improprie. Per don Fongo, la materia oggetto del referendum è troppo difficile e complessa perché l’opinione pubblica possa, veramente in coscienza, valutare quale voto esprimere. Inoltre, il raggiungimento del quorum, tanto nell’ipotesi che vincano i “sì”, quanto in quella che vincano i “no” – bloccherebbe per almeno cinque anni ogni possibilità di modificare una legge che potrà essere ragionevolmente giudicata, nei suoi aspetti positivi e in quelli eventualmente negativi, soltanto dopo una sperimentazione sufficientemente lunga. Il fine di dare un figlio a una coppia sterile non giustifica l’eliminazione di embrioni umani in soprannumero né di usarli come materiale biologico per esperimenti vari.



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