«Ho provato ad avere fiducia», scrive la donna su Facebook lasciando trapelare l’amarezza a poche ore dal verdetto. Ed è già pronta una nuova battaglia legale della famiglia

di Luca Fiorucci

PERUGIA«Ho provato ad avere fiducia nella giustizia, niente da fare». Lo sfogo di mamma Sonia per l’esito del processo per la morte del figlio Samuele è affidato a una riga di commento a un suo post su Facebook. Post scritto alla vigilia dell’udienza decisiva del procedimento che vedeva HudsonPinheiro, conosciuta come Patrizia, imputata per omicidio preterintenzionale del 21 di Bastia Umbra, morto il 27 aprile 2021 a Sant’Andrea delle Fratte. Mancava poco all’inizio dell’udienza e la donna così scriveva: «Oggi scelgo di dare ancora fiducia alla giustizia e al mondo. Nel mio cuore e in quello di tanti in realtà tutto è già chiaro da tempo, la verità è una soltanto: il tuo essere speciale, Samuele». Poche ore dopo, la decisione del giudice per le udienze preliminari di assolvere l’imputata perché il fatto non sussiste. Una formula che, aveva ipotizzato il difensore, l’avvocato Francesco Gatti, farebbe presupporre a un riconoscimento della legittima difesa. Samuele, infatti, avevano ricostruito anche i periti del tribunale, nominati dal giudice, era morto a causa dell’arresto cardiaco provocato dalla pressione esercitata da Patrizia sul nervo vagale, quando questa si trovavasotto il ragazzo e bersagliata, compatibilmente con le lesioni riportate sul volto e con le ferite sulle mani di Samuele, dai suoi pugni. I due, secondoquanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero litigati presumibilmente per la prestazione sessuale pattuita. La colluttazione sarebbe avvenuta all’interno della macchina, mentre il corpo del giovane è stato ritrovato nel fosso, vicino alla vettura. I familiari, assistiti dall’avvocato Marilena Mecchi, hanno sostenuto in più circostanze, che Samuele sia stato ucciso altrove e poi portato lì. Che non fosse da solo con Patrizia e che sia di altro tipo la ragione per la quale è morto. Una ricostruzione che tornerà a essere oggetto di una querela che la famiglia ha annunciato di voler sporgere per sottolineare le lacune ravvisatenel processo tra cui l’esclusione di quegli elementi che darebbero alla vicenda una connotazione ben differente da quella che l’udienza di primo grado ha definito. L’inchiesta sulla morte di Samuele De Paoli era stata riaperta quando il procuratore generale Sergio Sottani aveva avocato a sé il fascicolo per il quale la Procura aveva avanzato la richiesta di archiviazione. Ora si attendonole motivazioni della sentenza e l’eventuale ricorso in appello.

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