Sindacati e lavoratori in Comune. Presto una riunione con gli imprenditori


Patrimonio del territorio che non può essere disperso


BASTIA UMBRA – “Una conciliazione con i tempi tecnici e non brevi che la procedura fallimentare richiede e la volontà per la cordata di imprenditori umbri interessata a ricostituire un’azienda di maglieria e tessile nella ex Hemmond”. Queste, insieme alla ferma decisione di non volere vedere disperse le eccellenze di un settore che non gode certo di ottime salute, emerse nel corso dell’incontro di mercoledì sera, presso la sala consiliare del Comune di Bastia organizzato dalla Uilta – Uil dove hanno partecipato il responsabile di zona della Uil Giorgio Salucci, della Cisl, Dario Bruschi, alcuni ex lavoratori della Hemmond e il sindaco Francesco Lombardi, il quale ha concluso la serata con la promessa di organizzare per la prossima settimana una riunione insieme alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali. Da tempo la vicenda Hemmond è tornata a far notizia dopo il triste epilogo della gestione Ferrante e l’avvio della procedura fallimentare. Ora sarà il giudice a decidere come sarà sempre il giudice a gestire i tempi, che come abbiamo detto sono imposti dalla legge. Ma delle richieste e delle “pressioni” muovono dai lavoratori, dai sindacati, dall’amministrazione comunale – e l’incontro di mercoledì sera ne è una conferma – per non vedere vanificato tutto il patrimonio di maestranze che il nostro territorio è in grado di offrire. C’è una cordata di imprenditori umbri interessata all’affare ma che preme affinché i tempi siano celeri, poiché altrimenti è pronta a rivolgersi altrove, e c’è specularmente una procedura, quella fallimentare, da rispettare. “L’auspicio –
ha sottolineato Salucci – è che i contatti siano reali, che il progetto sia serio e non sia di carattere speculativo”. “Serietà del progetto e di chi si presenta” è anche quello che chiede il sindaco Lombardi. “L’importante è che si riprenda un’attività tessile, e sarebbe molto positivo creare una filiera dell’abbigliamento e del tessile insieme, perché è dalla sinergia che si ricava il successo”. Lombardi ha parlato anche di “una disponibilità da parte delle istituzioni, Sviluppumbria e Gepafin a sostenere il progetto industriale”, e al tempo stesso chiede fermamente che la struttura rimanga finalizzata alla produzione e non venga utilizzata per altri fini”. Infine, da parte di tutti c’è ampia disponibilità a seguire passo passo la vicenda, ad incontrare chi decide, gli imprenditori eventualmente interessati. “Come sindacato – ha detto Salucci – chiediamo che il giudice non privilegi la strada del puro realizzo, ma al contrario che tenga conto dell’aspetto sociale che la vicenda riveste”.
Rosita Brufani

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