UN FESTIVAL sopra le righe. Nel senso che questa imminente terza edizione di Oicos rappresenta quanto di più intenso, riflessivo, profondo esiste nella galassia degli intellettuali italiani. Comunicazione e linguaggi, da Giotto a Facebook è il tema, straordinariamente denso di spunti e autentica finestra aperta sul futuro prossimo venturo, su cui si dibatterà dal primo al 5 settembre, stavolta sdoppiato a Bastia e Assisi in una sorta di gemellaggio culturale che gli stessi sindaci Claudio Ricci e Stefano Ansideri considerano intelligente e fruttuoso per ulteriori sviluppi. Si pongono i contatto i campanili, si uniscono le energie e anche le diversità per ottenere un’esperienza a tutto tondo esaltata dal valore degli intervenuti.
Parallelamente al festival, nelle stesse giornate e nella stessa location, si terrà il  primo meeting nazionale dei gruppi culturali su facebook. Il calendario del festival si sviluppa in tre momenti che scandiscono la giornata: al mattino sono programmati i workshop, le ore pomeridiane e serali sono riservate a conferenze, convegni e dibattiti aperti al pubblico. Alcuni appuntamenti prevedono l’iscrizione per la partecipazione, ma sono tutti a ingresso gratuito. Gli ospiti chiamati a intervenire sono Alessandro Baricco, Giuseppe Basile, Roberto Battiston, Gianni Berengo Gardin, Giovanni Boccia Altieri, Massimo Cacciari, Omar Calabrese, Lorenzo Chiuchiù, Philippe Daverio, Gianni Garrera, Giuseppe Granieri, Andrea Jengo, Sergio Maistrello, Giacomo Marramao, Eva Pietroni, Luca Ponzio, Emanuele Severino, Marcello Veneziani e Guido Vetere. A spiegare l’assunto attorno al quale si sviluppa il festival è Paolo Ansideri, presidente dell’associazione culturale Oicos Riflessioni: « Tutto nasce dall’esigenza di analizzare argomenti ricorrendo al contributo di diverse discipline, scientifiche o umanistiche. Ogni anno, viene scelto un argomento da approfondire; adesso si tratta di «Contemporaneo». Al centro del dibattito ciò che sta accadendo al giorno d’oggi, lo caratterizza e resta ancora inesplorato. Il programma prenderà in esame il percorso entro cui l’umanità modifica i propri linguaggi (rapidamente e con una tendenza che non prevede ritorni al passato), i molti modi di comunicazione in vorticoso divenire e, dunque, anche l’enigma culturale-antropologico. Tutto da svelare, tutto da chiarire. 
 
 
 Nazione-2010-08-29-Pag25

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