LA SENTENZA Il giudice ha stabilito 10 mesi di reclusione e 2.800 euro di risarcimenti

Si sarebbero scagliati contro i controllori dell’autobus che volevano fare la multa a loro figlio che era senza biglietto. Insulti, minacce e anche un colpo al petto di uno degli addetti di Busitalia che stavano provvedendo a verbalizzare l’irregolarità riscontrata. L’episodio risale al febbraio 2023. Lungo la tratta Assisi Bastia Umbra i tre addetti dell’azienda di trasporti stavano effettuando le consuete verifiche sulla regolarità dei passeggeri, riscontrando, come detto, che il figlio minore della coppia non aveva il biglietto. Marito e moglie, secondo quanto denunciato, erano quindi intervenuti, avvicinandosi con fare minaccioso, rivolgendo agli addetti vari insulti, finché l’uomo non avrebbe colpito un controllore con una manata al petto. Dopo la denuncia, il processo. Dal quale la posizione della donna è stata stralciata, mentre l’uomo è arrivato a sentenza. Il tribunale, riconoscendolo colpevole anche di interruzione di pubblico servizio, lo ha condannato a dieci mesi di reclusione e a risarcire i tre addetti di Busitalia e l’azienda per un importo complessivo di 2.800 euro. Due delle persone offese si sono costituite parte civile tramite l’avvocata Valeria Passeri.

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