Coldiretti e Cia: “Fioriture premature e possibili gelate tardive mettono in ginocchio le coltivazioni”

Cavallucci (Perugia Meteo): “Perdura l’assenza di precipitazioni e da domani nebbie e nubi basse”

di Sabrina Busiri Vici
PERUGIA Stop all’inverno nei Giorni della merla. L’anticiclone nordafricano ha determinato un aumento delle temperature: nella giornata di ieri alle ore 13.30 a Orvieto il termometro ha sfiorato i 17 gradi, nella zona del Marscianese ha segnato 15.9, poco più basse nel Perugino intorno ai 15 così come a Bastia. La neve si è sciolta su tutte le cime, ad eccezione del Vettore. “In generale posso dire che siamo tra i 6 e gli 8 gradi superiori alle medie stagionali nelle zone di montagna, meno nel fondovalle – rende noto Michele Cavallucci di Perugia Meteo -. E a Perugia, in particolare, la media climatica in questo periodo è di 7 gradi di massima e 2 di minima, quindi siamo di 6 gradi al di sopra della norma per quanto riguarda le massime. Con punte che arrivano a 10-11 gradi oltre le medie di genna i o”. E sulle previsioni Cavallucci aggiunge: “Da domani sono attese nebbie e nubi basse e perdurerà l’assenza di precipitazioni”.
Gli effetti della primavera anticipata provocata dall’anticiclone preoccupano il settore agricolo. “Le anomalie climatiche e le alte temperature – sottolinea Coldiretti Umbria – mandano la natura in tilt e favoriscono nelle piante il risveglio anticipato anche con fioriture fuori stagione, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. Ma con il caldo –aggiunge Coldiretti – le popolazioni di insetti dannosi per le colture sopravvivono per attaccare successivamente i raccolti nella prossima primavera. Anomalie che – afferma Coldiretti –preoccupano anche per la siccità, con la scarsità di neve e precipitazioni anche su gran parte della dorsale app enninica”.Sulla stessa linea si inserisce il commento di Matteo Bartolini, presidente Cia agricoltori dell’Umbria e vice presidente nazionale:“Il caldo anomalo in inverno fa germogliare le piante e crescere la frutta prematuramente, rendendole più esposta a gelate tardive che rappresentano un rischio al pari della siccità, culla di patogeni e parassiti”. E Bartolini prosegue: “La pioggia, spesso, non è una soluzione, perché l’altra faccia del cambiamento climatico sono proprio le precipitazioni meno frequenti ma più intense.Quelle che distruggono qualsiasi cosa sia cresciuta prima. Passando da un eccesso all’altro, ormai si vive costantemente nell’emergenza. Se a questi problemi legati al clima, si aggiunge anche un mercato e una filiera agroalimentare irriconoscente nei confronti di chi produce materie prime,la crisi del settore è servita”. E’ ancora presto per valutare danni è quanto, invece, sostiene Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria , che traccia un quadro più positivo: “In generale non ci sono grosse problematiche in questo momento in Umbria. Salvo qualche
picco anomalo di temperature più alte durante il giorno, comunque l’inizio dell’anno si è caratterizzato da temperature in linea anche con piovosità più che sufficiente per le colture presenti nei terreni.Per quello che riguarda invece le gelate notturne sono assolutamente positive anche per eliminare e ridurre le patologie e gli insetti che diventano dannosi nel periodo primaverile-estivo. La piovosità è regolare e comunque c’è tempo fino a tutti i mesi invernali e primaverili per riempire le dighe e quindi per avere una capacità adeguata nelle falde. C’è da evidenziare pure che negli ultimi anni le più grosse problematiche nelle colture sono state nella primavera-estate. E visto che ora ci sono solo colture da poco seminate, come grano e cereali, grosse problematiche non ci sono”. sabrina.busirivici@gruppocorriere.it

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