Riceviamo da un gruppo di cittadini di Bastia e pubblichiamo

Le primarie del Partito Democratico, con la netta vittoria di Matteo Renzi alla segreteria, scompigliano lo scenario elettorale sia a livello nazionale che a livello locale. Le diffuse anomalie locali sparse per il Paese sono costrette in extremis a riposizionarsi e spesso tentano di rattoppare alla meno peggio abiti oramai estremamente consunti, che un pizzico di saggezza consiglierebbe di sostituire. Assistiamo ad analisi del post voto: I cittadini forse non credono più ai loro “referenti politici”? Quell’ 82%, scaturito dal corpo elettorale della città di Bastia Umbra, donne ed uomini soprattutto della società civile, svariati settori economici, del mondo del lavoro e delle classi sociali più diverse ha disorientato tutti sia nella così detta “destra” che così detta “sinistra”. I cittadini vogliono
finalmente dire la loro e farsi amministrare con saggezza, con onestà e con capacità, riuscendo a fidarsi di programmi duraturi e non solo finalizzati a fronteggiare le eterne emergenze. Questi cittadini, elettori, hanno voluto dare un forte segnale che esula dalle primarie di un solo partito. Dalle mosse che ne sono seguite, anche a livello locale, è evidente che i partiti non hanno ben compreso il messaggio che gli elettori stanno continuamente lanciando. E’ vero non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! Gli elettori della città di Bastia Umbra sono stati molto tolleranti, hanno dato molte opportunità alla classe dirigente.Sì, proprio da questa comunità, ormai lontana dai suoi fasti trascorsi, fatti di benessere, piena occupazione, condivisa con cittadini provenienti da altri comuni limitrofi, esempio alle altre città umbre ed ora assopita, si sta muovendo una forte opinione per far rinascere e poi rilanciare il suo territorio. Questo risveglio collettivo della cittadinanza auspica un cambio di rotta già dalle prossime elezioni amministrative, orientando il consenso verso una squadra capitanata da figure autonome dalle antiche logiche partitiche. Questo elettorato non vuole più essere etichettato; non vuole più sentire parlare ne di destra ne di sinistra. Le terapie per rianimare,
curare e rinforzare il malato sono dettate dal buon senso, dall’equità, dalla professionalità, dall’esperienza. La città di Bastia Umbra, che dagli anni 50 agli anni 90 ha rappresentato una delle più dinamiche economie dell’Umbria, distinguendosi anche per solidarietà ed equità sociale, facendo da volano al resto della nostra provincia, deve assolutamente riprendere il suo ruolo. Le capacità imprenditoriali, professionali e culturali non mancano. Quello che necessita è una visione strategica, una guida che sappia guardare oltre, stimoli e coordini le varie iniziative con una visione d’insieme. I cittadini lo meritano e lo auspicano. Qualcuno idealizza la creazione di un laboratorio umbro da sperimentare proprio in questa città, che si è sempre distinta per spirito di in iniziativa ed intraprendenza. I cittadini chiedono un sempre maggiore coinvolgimento sia nella predisposizione dei programmi che nella loro realizzazione e vogliono anche le successive verifiche. Così facendo si riuscirà a contagiare anche il resto del territorio umbro. In alternativa il rischio sarà quello di continuare a gestire la quotidianità ed a rincorrere le emergenze e mai ad anticiparle e programmarle.

 

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