Ha pensato alla figlioletta di 11 anni prima di mettersi in salvo dalla casa in fiamme

Dovrebbe essere operata dai neurochirurghi di Brescia
BASTIA UMBRA – La mamma-coraggio – la signora Rosalba Alamia di 30 anni, di Bastia Umbra – che ha salvato la vita della sua bambina, dalle fiamme di un incendio, è ricoverata in neurochirurgia all’ospedale di Brescia. Non versa in pericolo di vita, ma i medici stanno valutando l’opportunità di intervenire chirurgicamente per la frattura mielica che la signora – una impiegata di Poste Italiane – ha riportato saltando giù da un davanzale della casa in fiamme, dopo aver salvato la sua bambina. La sfortunata signora – trasferita in piena urgenza, con l’eliambulanza, dall’ospedale Poma di Mantova a Brescia – è rimasta sempre cosciente e lucida, anche se oltre alle fratture (anche quella al bacino), ha riportato anche una intossicazione da monossido, tanto che pare sia stata sottoposta pure ai trattamenti in camera iperbarica. La disavventura che lei, la figlioletta e il marito e il suocero hanno vissuto è stata particolarmente drammatica. I primi soccorritori l’hanno trovata con i capelli bruciacchiati, il corpo coperto di fuliggine, oltre che dolorante per le lesioni e le fratture subite nel salto. Nonostante la situazione limite nella quale si è venuta a trovare, tra le fiamme e il fumo, la signora ha avuto la forza e la prontezza di spirito di pensare, per prima cosa, alla salvezza della figlioletta di appena 11 anni, avvolgendola in una sorta di coperta e lanciandola fuori dalla finestra verso il padre, che era riuscito a scappare per primo dall’abitazione in fiamme, che l’aveva presa tra le braccia frenandone la caduta dall’alto. In effetti la bambina, che è stata ricoverata in pediatria, nell’ospedale Carlo Poma di Mantova, ne avrà per pochi giorni. Del tutto illesi il papà e marito della signora Rosalba, Ivan Aresu e il suocero della donna. La famigliola di Bastia Umbra si era trasferita a Marmirolo da circa un mese e aveva preso alloggio nell’agriturismo Beatilla, in attesa probabilmente di una sistemazione meno precaria (il nucleo familiare aveva a disposizione una piccola cucina, i servizi e una camera da letto). I vigili del fuoco e i carabinieri ora sono chiamati a ricostruire la dinamica e le cause dell’incendio che avrebbe provocato danni per circa 100 mila euro. Secondo le prime risultanze l’incendio avrebbe avuto natura del tutto incidentale. Forse un fornello era rimasto acceso e le fiamme, nel cuore della notte, hanno fatto sviluppare il violento incendio. Una ricostruzione esatta potranno fornirla anche gli interessati quando saranno in grado, superato lo shock, di riferire alla polizia giudiziaria cosa è successo esattamente durante la notte tra giovedì e venerdì.

Corriere-2010-09-05-pag05

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