Folla ai funerali di Luigi Mascolini, aggredito e derubato in casa una settimana fa 
 
BASTIA — Tantissima gente si è stretta ieri intorno alla famiglia Mascolini per le esequie di Luigi, l’anziano pensionato vittima nella propria casa di un agguato ladresco nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Oltre all’emozione che ha violentemente scosso la comunità bastiola, una così larga partecipazione di popolo ai funerali è anche un attestato di stima e di amicizia ai Mascolini che hanno forti radici nel territorio. C’erano numerose autorità tra le quali il sindaco Francesco Lombardi e un’ampia delegazione del Consiglio comunale. E’ toccato al parroco don Francesco Fongo, che ha celebrato il rito funebre, ritornare sulla vicenda per esprimere il cordoglio della comunità cristiana e la partecipazione al dolore della famiglia. «Uno spirito di solidarietà — ha sottolineato il sacerdote — che non si può fermare all’eccezionalità del presente, ma va proiettato anche nel futuro. Lo sforzo di tutti, d’ora in avanti, deve essere quello di lavorare, ciascuno per quanto gli compete, a fare dell’integrazione una pratica nella vita di ogni giorno. Saranno le indagini delle forze di polizia e l’inchiesta della magistratura a chiarire i risvolti di questo efferato omicidio, ma è compito dei cittadini e delle autorità locali abbattere gli steccati e aprire il dialogo con gli immigrati, siano essi stranieri o italiani. E’ in gioco il futuro della città e in particolare dei giovani per costruire una realtà più accogliente e vivibile». «Il problema è sociale ed anche umano — ha sottolineato don Francesco — perché migliorare i rapporti interpersonali è propedeutico ed essenziale a migliorare la vita di tutti». Il parroco ha citato con preoccupazione la situazione occupazionale, il lavoro che è stato una risorsa disponibile a Bastia, ma che oggi è merce sempre più rara. «L’immediata esigenza che viene da questa drammatica vicenda — ha concluso il sacerdote — è liberarsi dalla paura e aprirsi agli altri rifiutando la logica della chiusura e della separatezza».
m.s.

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