noemi scarpaNOEMI SCARPA DALLA CLAUSURA AL NUOVO CORSO MONASTICO

BASTIA UMBRA DA POCO PIÙ di un mese guida la comunità monastica benedettina la nuova abbadessa, madre Noemi Scarpa (nella foto), impegnata a dare nuove prospettive. Il monastero di Sant’Anna, ospitato nell’ex rocca Baglioni, ha profondi legami con la gente di Bastia pur vivendo, fino a qualche anno fa, in stretta clausura. OGGI, IL REGIME è cambiato e si vedono sovente le suore per strada e tra loro anche madre Noemi, una giovane aperta al dialogo. «Sono impegnata a proseguire il cammino dell’abbadessa madre Cecilia sottolinea e affrontare i tempi che portano grandi cambiamenti. Tra questi la nuova povertà è un problema che ci tocca da vicino e vogliamo contribuire ad alleviare le sofferenze delle famiglie in difficoltà economica. Al monastero, nel centro storico, ogni giorno una ventina di persone bussano per avere un piatto caldo o qualcosa da mangiare. Una pratica antica del monastero risalente ad oltre 70 anni fa e ora dimenticata. «Per noi è un dovere aiutare chi ha bisogno ribadisce madre Noemi perché al primo posto poniamo la carità cristiana». ANCHE QUI, come per la Caritas, a chiedere aiuto sono più famiglie di italiani che straniere. «Abbiano relazioni con i bastioli, attraverso un dialogo continuo sui temi della fede, sia in incontri programmati che occasionali. Vogliamo trasmettere conclude l’abbadessa una spiritualità legata alla concretezza della vita. Anche per questo teniamo aperta la foresteria e il chiostro del convento per mostrare a tutti che cos’è la comunità delle suore benedettine». m.s.

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